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Alunno di 9 anni spinge la maestra che lo aveva ripreso: lei cade a terra e sbatte la testa perdendo i sensi

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Ancora episodi che vedono insegnanti vittime di violenza sul luogo di lavoro, violenza perpetrata da alunni, anche molto piccoli. Stavolta ci troviamo in una scuola elementare di Brescia, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera.

Qui una docente è stata spinta da un bambino di 9 anni, con un disturbo comportamentale certificato. Tutto è avvenuto venerdì 19 maggio. Il bambino, che è seguito da insegnanti di sostegno, in preda ad un attacco d’ira, ha spinto la maestra, che a quanto pare il giorno prima lo aveva ripreso. Non è la prima volta che l’alunno aggredisce una docente. Qualcosa di simile era accaduto anche in passato.

I presenti hanno temuto il peggio

La donna, di 29 anni, è caduta a terra sbattendo la testa, facendo spaventare i presenti. L’insegnante ha perso conoscenza per alcuni minuti, non rispondendo a chi stava cercando di soccorrerla. Si è temuto il peggio. Poi l’arrivo dei medici del 118, che hanno trasportato sia lei che l’aggressore in ospedale.

Il dirigente scolastico Gaetano Greco ha espresso la sua preoccupazione spiegando che la situazione è tutt’altro che semplice: “Da tempo sia noi che la famiglia chiediamo un intervento medico per un’analisi approfondita del caso, perchè la gestione del bambino, quando perde le staffe, per noi insegnanti è impossibile. Si tratta di un ragazzino che sta migliorando molto, ma non è facile controllare i suoi attacchi d’ira”.

“A Brescia siamo una delle scuole più in difficoltà per questa problematica. La scuola da sola non può prendersi carico di casi di bambini con disturbi del comportamento che sono sempre più in aumento”, ha detto il preside, toccando il tema del grande numero di alunni con disabilità certificata o disturbi del comportamento e dell’apprendimento.

Docenti in trincea

Il fatto ricorda il caso di cui ci siamo occupati in questi giorni, quello relativo a una professoressa dell’Istituto Comprensivo Statale Salvo D’Acquisto nel quartiere Miano, a Napoli che è stata raggiunta da un pugno in faccia da uno studente di 13 anni.

L’episodio è accaduto in una classe di terza media, intorno alle 11, mentre gli alunni erano in ricreazione nell’attesa di riprendere le lezioni. Ecco il racconto della docente: “Sono entrata in aula salutando i ragazzi come sempre e c’era un clima tranquillo, stavano facevano merenda e alcune studentesse si erano avvicinate alla cattedra per chiedermi di controllare le loro tesine”, dice Donatella Appratto, la docente aggredita che, dopo 36 anni dietro la cattedra, non nasconde di aver subito “un vero e proprio trauma sia come persona che come insegnante”.

“La violenza è stata come un raptus, fulmineo e imprevisto che non avrei mai potuto prevedere e che non mi sarei mai aspettata da quell’alunno”, racconta Donatella con un velo di amarezza. “Mentre ero in classe, nell’attesa che si concludesse la merenda, ho notato che lo studente, autore della mia aggressione, stava colpendo un compagno con una raffica di pugni, estremamente violenti”, ha spiegato la 57enne che ha cercato di separare i due.