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Asfissia sessuale: sempre più diffusa tra i giovani. I rischi e l’educazione sentimentale

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L’ “asfissia sessuale”, sarebbe una pratica erotica estrema, di cui purtroppo nella maggioranza dei casi si viene a conoscenza attraverso la cronaca nera, ma che nello stesso tempo, come fa rilevare il Corriere della Sera, non restituisce la complessità di un fenomeno che invece sembra essere sempre più sdoganato e dunque accettato, se non addirittura ritenuto di tendenza. E si usa pure definirlo “strangolamento” o “soffocamento” nei cui termini c’è già tutto l’armamentario legato ai rischi che porta con sé, compresa la morte.

Secondo un sondaggio realizzato tra 5 mila studenti di un’università americana i due terzi delle ragazze hanno dichiarato che il partner le ha soffocate durante il rapporto sessuale, mentre per un terzo ciò è successo l’ultima volta che hanno avuto un rapporto. 

Dunque oggi, da fenomeno isolato e forse pure elitario e comunque insolito, si sta trasformando in una pratica abbastanza conosciuta e che viene in qualche modo eseguita anche da giovanissimi, in pratica la percentuale di donne tra i 12 e i 17 anni  che hanno provato per la prima volta l’asfissia sessuale è salita al 40%.

Il New York Times, scrive sempre Il Corriere, che al fenomeno ha dedicato un ampio articolo, sottolinea che tra i Paesi dove questa pratica sta prendendo sempre più piede c’è anche l’Italia. Oltre a Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Islanda e Nuova Zelanda. 

Anche da qui dunque l’implementazione a scuola, a nostro parare, dell’educazione sentimentale, curata certamente da esperti, in modo che anche fenomeni di questo tipo vengano in qualche modo contenuti e comunque praticati, non solo in consapevolezza e sapienza, ma anche nel minore dei rischi, insieme a tutte le altre attività sessuali, più o meno note più o meno usate, che i giovani, come ha denunciato l’ultimo libro di Lilly Gruber, apprendono dai siti pornografici su internet. Con tutte le conseguenze che ne possono derivare