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Assalto scuola Rho: docente stordito ad un orecchio, un petardo gli è scoppiato tra le gambe. Un collega: “Di noi si parla poco”

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Abbiamo parlato negli scorsi giorni dell’assalto, ad opera forse di ex studenti, ad una scuola di Rho, nel milanese, con petardi e fumogeni. I responsabili dell’assurdo gesto lo scorso venerdì 27 ottobre sono entrati a scuola e l’hanno messa a soqquadro, spaventando alunni e docenti, in orario di lezioni.

A distanza di tre giorni dai fatti nella scuola c’è ancora tensione e si temono altri attacchi. Sono molte le conseguenze negative nelle persone presenti nel momento del raid vandalico, tra essi i docenti. Come fa sapere Fanpage.it, alcuni professori fanno sapere di essere agitati, di non esser riusciti a dormire tranquilli queste notti. Il rumore dei petardi continua a ritornare prepotentemente nelle loro menti.

In un video si vede uno dei professori della scuola che continua a toccarsi l’orecchio; lui è stato tra i docenti che hanno rischiato di più dal momento che un petardo gli è scoppiato tra le gambe. “Venerdì ci siamo subito preoccupati degli studenti, ma anche noi professori abbiamo avuto paura. Eppure di noi si parla poco”, ha detto un altro professore.

Le parole del dirigente scolastico

Con un post pubblicato nella sua pagina FB il dirigente scolastico è intervenuto direttamente sulla brutta vicenda. “Nella mattinata di oggi – spiega Contu – durante lo svolgimento del primo intervallo, sette individui a volto coperto si sono introdotti nel cortile della sede Puecher sul lato della via Monfalcone, accendendo fumogeni, facendo scoppiare petardi e introducendosi in un’aula danneggiandone gli arredi e le dotazioni tecnologiche”.
“Abbiamo ragione di pensare che possa trattarsi di studenti o ex studenti della scuola” afferma il preside che aggiunge:
“A seguito dell’accaduto, che ha generato spavento e preoccupazione negli studenti e nel personale della scuola, è stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine con le quali stiamo collaborando per ricostruire l’accaduto e individuare i responsabili”.

Prosegue Contu: “Utilizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza e i video girati dai docenti che erano in sorveglianza durante l’intervallo, provvederemo a segnalare con nome e cognome l’identità di tutti coloro che riusciremo a riconoscere al comando dei Carabinieri di Rho”. Il preside annuncia anche che “se verrà confermato che si tratti di studenti dell’Istituto, saranno allontanati da scuola a tutela del diritto allo studio di tutti i nostri iscritti.

Contu sottolinea come “tutti i componenti della nostra comunità scolastica, studenti, genitori, insegnanti e personale, siano impegnati ogni giorno per realizzare una scuola più bella, aperta e inclusiva, capace di accompagnare tutti e ciascuno in un percorso di crescita e di formazione”.

E conclude: “Stiamo tutti insieme rifiutando l’idea che nella nostra scuola tutto sia concesso e tutto possa accadere, anche ciò che è illegale: il Puecher Olivetti è un luogo di legalità e di rispetto, di accoglienza e di cura. Per Chi ancora crede che non sia così, se ne faccia una ragione. I pochi che non comprendono e che credono di poter da soli distruggere quanto in tanti stiamo costruendo non ci spaventano: siamo molti più di loro, siamo molto più forti e siamo dalla parte giusta”.

“La circolare di divieto di fumo non c’entra”

Nella giornata odierna sono circolate voci che l’evento sarebbe collegato con una circolare del preside in cui si ribadisce il divieto di fumare non solo all’interno dei locali ma anche negli spazi esterni. In pratica i responsabili del gesto potrebbero essere studenti che intendono protestare contro questa “stretta” decisa dal dirigente.

Al nostro telefono il dirigente però chiarisce: “Mi sembra una spiegazione piuttosto bizzarra; quella sul divieto di fumo è una circolare che propongo sistematicamente da diverso tempo e non ha mai suscitato particolari proteste da parte degli studenti”.

Restano quindi oscure le ragioni dell’”attacco” a meno di non pensare ad un “intervento” fatto proprio per “punire” le azioni di promozione della legalità che questa scuola dell’hinterland milanese promuove da anni. Se così fosse verrebbe da pensare che ci siano soggetti o reti di soggetti a cui l’illegalità fa in qualche misura comodo.