In questi giorni si stanno formalizzando le assunzioni in ruolo dei docenti, anche se le operazioni avranno una tempistica diversa per ogni regione.
Infatti, probabilmente le immissioni in ruolo si concluderanno entro ferragosto e comunque, non oltre il 31 agosto. Le domande dei primissimi neoassunti o di chi lo sarà a breve non mancano in merito ai primi passi da docente a tempo indeterminato
Una volta ottenuto il ruolo, i neoimmessi dovranno presentarsi a scuola il 1° settebre, o in alternativa il 3, dato che quest’anno giorno 1 cade di sabato, per cui, molte scuole, hanno deciso di posticipare l’inizio dell’anno scolastico il lunedì successivo, 3 settembre appunto.
Non si tratta di una questione di poco conto: infatti, come segnala anche Italia Oggi, tale eventuale presa di servizio il 3 settembre potrebbe ledere il diritto dei neoimmessi ad essere assunti dal primo giorno dell’anno scolastico, che va dal primo settembre al 31 agosto.
Tra le soluzioni prospettate, pare vi sia quella di consentire comunque la datazione del contratto dal 1° settembre, allegando però una dichiarazione del dirigente scolastico in cui sarà esplicitato che in quel giorno la scuola risultava essere chiusa. Si attendono comunque indicazioni certe da parte del Ministero. Ad ogni modo, le scuole forniranno sicuramente degli aggiornamenti in merito, per cui conviene chiamare in segreteria e consultare gli avvisi pubblicati sul sito della scuola in cui si dovrà lavorare.
Per quanto riguarda i docenti neoassunti, bisogna ricordare che anche per l’a.s. 2018/2019 viene confermato il modello introdotto con il D.M. 850/2015, riguardo alle attività di formazione per i docenti neo-assunti in ruolo o per coloro che hanno ottenuto un passaggio di ruolo.
Questo anno di formazione e prova, come abbiamo già riportato, sarà suddiviso in fasi:
Il percorso conterà un impegno complessivo di 50 ore di impegno, composto da:
Sarà mantenuta e ampliata la possibilità del visiting a scuole innovative, come nel 2017/2018, che prevede tuttavia la partecipazione di un contingente ridotto di docenti (su domanda) nei confronti di scuole caratterizzare da un contesto professionale innovativo.
Infine, viene resa più flessibile la organizzazione dei laboratori formativi, sia per la scelta dei contenuti, sia per il tempo da dedicare a ciascuno di essi, sia per la metodologia adottabile.
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