Dopo la sottoscrizione della parte economica del contratto riguardante il triennio 2019/2021, si aspetta l’incontro tra l’ARAN e le parti sociali al fine di portare a termine anche la parte normativa che con molta probabilità, dovrebbe proseguire e finire quanto prima, se non entro il 2022 comunque entro il mese di gennaio del 2023.
Il lavoro agile e da remoto, che nel periodo della pandemia era diventato una situazione emergenziale, oggi si vuole disciplinare non solo per i docenti, ma soprattutto per il personale ATA; tale modalità lavorativa, dovrebbe rappresentare un’alternativa al lavoro in presenza, qualificandosi come una delle possibili modalità di effettuazione della prestazione lavorativa da parte dei dipendenti.
Il contratto intende definire l’esercizio di tale modalità di lavoro che dovrà essere realizzato in alternanza con il lavoro in presenza, anche al fine di migliorare l’equilibrio tra tempi di vita e di lavoro e la condizione lavorativa, per migliorare l’innovazione organizzativa e la qualità del servizio fermo restante che la sua organizzazione è possibile solo dove sussistano i necessari requisiti organizzativi e tecnologici per operare con tale modalità.
In merito al lavoro agile e a distanza il contratto deve disciplinare le modalità della prestazione con particolare riguardo:
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