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Aumenti di stipendio legati alla dedizione all’insegnamento: secondo Valentina Aprea (FI) è una idea terribile; va cancellata

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Intervenendo al Convegno nazionale dell’ANP in corso a Roma sul tema “La scuola al centro del Paese”, l’onorevole Valentina Aprea di Forza Italia ha parla di cos’è oggi la scuola, formulando anche alcune proposte importanti.
Senza però trascurare qualche battuta sull’attualità: “L’idea di legare gli aumenti stipendiali alla dedizione all’insegnamento è terribile, mi auguro che il Parlamento cancelli subito questa espressione inserita da non si sa chi nell’articolo 108 della legge di bilancio”.
In questi anni, ha sottolineato Aprea, ci sono state diverse riforme della scuola ma è mancata una vera cultura riformatrice.
Il punto – ha aggiunto la deputata di FI – è che bisogna cambiare paradigma rispetto al secolo scorso investendo con forza sulla formazione dei docenti.
Gli insegnanti del terzo millennio sono tutti nativi cartacei, ma devono essere formati per essere in grado di colloquiare con i giovani che sono invece nativi digitali. Purtroppo, ha spiegato Aprea, molti docenti hanno trasferito nella DaD il modello trasmissivo della didattica tradizionale, molti altri – al contrario – si sono posti come “docenti laboratoriali” e hanno colto l’occasione per cambiare modello didattico sperimentando anche nuove modalità di valutazione e autovalutazione.

“Il problema fondamentale – ha concluso Aprea – non è quantitativo: certamente ci vogliono più insegnanti ma soprattutto sono necessari insegnanti di qualità, con una migliore formazione”.
E su questo – ha ricordato – stiamo lavorando a livello legislativo per approvare una legge che, grazie alla condivisione fra Ministeri dell’Istruzione e dell’Università, consenta di avviare corsi di laurea con valore abilitante.
Valentina Aprea ha anche colto l’occasione per annunciare che ha intenzione di riuscire a far approvare entro la fine della legislatura una norma che preveda il coding obbligatorio in tutti gli ordini di scuola.
Siamo nel terzo millennio – ha ripetuto più volte Aprea – e, come scriveva nel 1931 il poeta francese Paul Valery, il futuro non è più quello di una volta.