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Azzolina: “Io minacciata di morte solo perché ho detto che si entra a scuola con regolare concorso”

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La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è stata intervistata dal quotidiano La Repubblica. Grande spazio su cosa accadrà a settembre e non solo: “Stiamo facendo tutto il possibile per riportare tutti, bambini e ragazzi, a scuola in presenza. Noi daremo una cornice, delle linee guida e un pacchetto di strumenti. Ogni scuola dovrà poi declinare come far ripartire l’anno”.

SCUOLA NEI MUSEI“Giovedì ci sarà un tavolo a Palazzo Chigi, con il premier Conte. Tutti insieme contribuiremo a trovare le risposte. Gli enti locali possono aiutare mettendo a disposizione sale comunali, orti botanici, parchi, teatri, cinema. Faremo degli accordi con loro e col terzo settore per fare in modo che la scuola riparta aprendosi al territorio. Quando non sarà possibile il distanziamento, porteremo gli studenti fuori. In altri Paesi europei già si fa”.

IMMISSIONI IN RUOLO “Ci aiutano la digitalizzazione delle graduatorie provinciali e il meccanismo della call veloce, che consente di cercare fuori dalle Regioni in cui non si riescono a coprire le cattedre”.

CONCORSO SCUOLA E MINACCE“Ho ricevuto minacce. Anche di morte. Da quel che farebbero al mio ‘bel visino’ a quel che farebbero della mia vita. Molti sono docenti. Uno è un sindacalista che scambia il diritto di satira per qualcosa di ben più grave. Vorrei capirlo. Perché? Perché dico che nella Pubblica amministrazione si entra con un regolare concorso, come la Costituzione prescrive? Come si è fatto fino al 2016? Io so cosa vuol dire essere precaria. Sono stata precaria. E penso che chi è bravo, e noi abbiamo tanti precari bravi, ha tutto il diritto di fare un concorso e di essere assunto a tempo indeterminato. Dobbiamo decidere che trattamento vogliamo riservare alle donne che fanno politica, se siamo libere di scegliere il colore del vestito e il colore del rossetto”.

Supplenze, per Azzolina nel 2019 furono solo 109 mila. Ma il dato è di settembre: a dicembre 187 mila

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