Home Attualità Bianchi: “Ripensare la scuola, valorizzando gli strumenti”

Bianchi: “Ripensare la scuola, valorizzando gli strumenti”

CONDIVIDI

Nell’intervento odierno a UnoMattina su Rai 1, il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, oltre a inviare un messaggio augurale ai maturandi, ha parlato anche di altri temi riferiti al mondo della scuola:

Istituti tecnici

“Stiamo investendo molto e lavoreremo anche negli anni futuri. Abbiamo il più basso tasso di scolarità e di raggiungimento di un risultato in Europa. Dobbiamo mantenere i licei, ampliare il numero di coloro che vanno all’università, di coloro che fanno gli istituti tecnici e professionali e ampliare il numero di coloro che fanno gli Istituti Tecnici Superiori e mantenere gli adulti che fanno formazione permanente. L’epoca in cui la scuola è una cosa solo dei ragazzi, è finita. Siamo in continuo cambiamento e anche gli adulti si mettano in testa che bisogna continuare a studiare”.

Uguaglianza nella scuola

“Il Covid ha messo a nudo le disuguaglianze tra le Regioni. La scuola deve dare eguali opportunità a tutto il Paese. Una scuola aperta e in presenza, che dia la capacità di usare gli strumenti. Fin da quest’estate e poi dall’anno prossimo, che sarà un anno costituente, lavoreremo su questo. Sarà uno dei temi del G20 che si svolgerà a Catania e che presiederò io”.

La Dad

“Rimarrà lo sgomento di esserci trovati impreparati in un momento di difficoltà, in cui abbiamo preso il vecchio modo di fare lezione mettendo un computer in mezzo. Rimarrà l’idea che abbiamo fatto molta esperienza per far sì che quello strumento possa collegarci di più, ad esempio i ragazzi della Sicilia con quelli del Trentino. Uno strumento che serva per aprirci, non per chiuderci”.

La scuola del futuro

Dobbiamo superare il concetto di classe di una volta. Prima la scuola era un corridoio con le porte chiuse e non volava una mosca. Quella scuola non esiste più. Dobbiamo mettere al centro i ragazzi coi loro problemi. Dobbiamo cominciare a mischiare le conoscenze sempre più. Occorrono più strumenti di connessione, più sport, più musica. La matematica è l’astrazione, la sperimentazione, questa è una scuola.