
Intervenuto alla trasmissione di Rai Uno “Cinque Minuti” condotta da Bruno Vespa, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha parlato delle nuove indicazioni nazionali del primo ciclo:
La Bibbia? “Innanzitutto alle elementari ed è lettura di alcuni brani della Bibbia, dell’Iliade, dell’Odissea, dell’Eneide. La Bibbia è un grande patrimonio culturale, conoscerne alcuni estratti credo sia molto importante e formativo. Come si fa a conoscere e capire l’arte e la letteratura italiana senza conoscere questi aspetti?”
Alle medie latino facoltativo come 40 anni fa? È fondamentale a mio avviso perché il latino è la palestra della logica, della ragione, come insegnava Antonio Gramsci – spiega Valditara – il latino insegna ad imparare, è importante perché ha le basi della nostra grammatica e poi studiare il latino comporta un po’ di fatica, abituiamo anche i ragazzi a non considerare tutto così facile”.
I ragazzi non sanno più scrivere perché usano solo il cellulare
“Ci sono degli studi drammatici, gli errori commessi anche da studenti universitari. I ragazzi che non sanno più scrivere in corsivo, ma soprattutto è importante ridare significato alla grammatica che negli ultimi cinquant’anni è stata svalutata. C’è anche qui uno studio del Censis commentato dall’Accademia della Crusca molto drammatico, sono sempre di più gli italiani che faticano a capire quello che leggono e faticano a esprimere ciò che hanno appreso e questo anche perché la grammatica non viene insegnata adeguatamente”.
Poesie a memoria: “nell’epoca di Internet, dei cellulari, stimolare la memoria ma anche la fantasia, la creatività, la bellezza di certe immagini poetiche credo sia doveroso. Storia e geografia divise ma con l’intento di raccontare l’Italia? “Certamente, molti ragazzi non sanno neanche dov’è la Palestina o chi era Mazzini. L’importanza della storia, non solo la storia dell’Italia e dell’Europa e dell’Occidente, ma prevalentemente la nostra storia per capire chi siamo, da dove veniamo, le nostre radici e dove vogliamo andare. È importante la geografia fisica, economica, politica ma la geografia insegnata valorizzandola”.
Musica
“Ripristiniamo anche la storia della musica, siamo un Paese che ha una storia musicale straordinaria, la musica e l’arte facciamole conoscere anche ai nostri bambini. Programma conservatore? No, direi “Back to the future”, se vogliamo costruire radici solide per il futuro ed essere capaci di integrare chi arriva da noi, dobbiamo conoscere il nostro passato, i nostri valori” ha concluso il Ministro.
Le nuove Indicazioni Nazionali hanno suscitato un vivace dibattito. Il ministro Giuseppe Valditara ha accolto positivamente le discussioni, affermando, tra le altre cose, che servirà pure a contrastare il calo delle competenze linguistiche rilevato tra gli studenti italiani.: “Mi fa piacere che si sia aperto un grande dibattito culturale, era ora. È già un primo successo di questa iniziativa”. Il titolare del Mim ha inoltre sottolineato che si tratta di “indicazioni nazionali” rispettose dell’autonomia delle scuole, e che il percorso di confronto si concluderà entro fine marzo.
Diverse le opinioni espresse. Antonio Affinita, direttore generale del Moige, ha dichiarato: “Riteniamo positiva la scelta di dare maggiore spazio alla letteratura, anche quella per l’infanzia; e di potenziare l’insegnamento della grammatica”.
Al contrario, l’Unione degli Studenti ha espresso preoccupazione per l’introduzione dello studio della Bibbia e la riduzione della geostoria, ritenendo che tali scelte possano portare a una visione nazionalistica e limitata della formazione.
Le nuove disposizioni, che non entreranno in vigore prima dell’anno scolastico 2026-2027, prevedono anche una fase di confronto con associazioni di genitori, docenti e studenti.