Si tratta di un fatto accaduto a Roma tra gli studenti di una scuola superiore. Una ragazza è stata vittima di insulti, frasi offensive e denigratorie da parte di un compagno di scuola, non solo in presenza, ma anche nella chat Whatsapp di classe e sui social. Il motivo? Per l’aspetto fisico e i tratti somatici. Ciò ha provocato un disagio molto profondo alla giovane che aveva anche deciso di cambiare scuola per poi trovare il coraggio di raccontare alla madre i reali motivi del malessere.
La madre si è recata prima dal dirigente scolastico, ma notando che i comportamenti denigratori non cambiavano, anche dalla polizia per sporgere denuncia. Dopo aver valutato i fatti, il questore di Roma ha firmato un provvedimento di ammonimento nei confronti dell’adolescente. Secondo quanto riporta AgenziaNova, “il giovane bullo convocato negli uffici di polizia accompagnato dalla madre, è stato invitato a riflettere sulla gravità di quanto commesso, a cancellare le chat e i messaggi offensivi sui social network nei confronti della compagna di scuola e a smettere di pubblicare qualsiasi cosa che riguardi la ragazza senza il suo consenso. Supportato dalla madre il ragazzino ha aderito al protocollo Zeus, che gli consentirà di accedere gratuitamente a un ciclo di colloqui psicologici”.
Dopo la petizione on line su Change.org per chiedere alla Lega di ritirare la candidatura…
Tra le criticità più gravi del meccanismo delle nomine da GPS, resta senza dubbio il…
In occasione del 1° maggio in una filastrocca la scrittrice Maria Assunta Oddi celebra l’importanza…
La nostra iniziativa Dillo al Ministro ha riscosso un notevole interesse fra i docenti che…
È il primo maggio e i massimi rappresentati dell’Istruzione in Italia rimarcano l’importanza del lavoro…
In riscontro a quanto previsto dall’art. 10 comma 6 del decreto 37 del 29 febbraio…