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Calo demografico: secondo Billari, rettore della Bocconi, non basta incentivare le nascite, bisogna agire sulla leva dell’immigrazione

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April 05, 2025

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Sul tema dell’inverno demografico, uno dei più noti demografi italiani, il professore Francesco Billari, rettore dell’Università Bocconi di Milano, interviene con un suo ampio saggio sulla rivista Linkiesta Magazine.
Billari parte da un dato ormai noto: nel nostro Paese le nascite sono in calo dal 1964, anno record dei baby boomer con oltre un milione di nuovi nati. Nel 2024 le nascite sono state un terzo rispetto a quelle di 60 anni fa e ormai la vera questione è cosa accadrà nei prossimi vent’anni perché a questo ritmo di qui al 2050 si perderanno almeno 3 milioni di abitanti.

La risposta, sostiene Billari, non risiede in un aumento della natalità, che avrebbe effetti troppo lenti per stabilizzare l’economia e il sistema pensionistico. La vera leva è l’immigrazione. D’altronde, negli anni ’60, la migrazione interna dal Sud al Nord aveva già contribuito ad evitare un declino simile a quello giapponese nelle aree settentrionali. Per il futuro, sarà necessario attrarre studenti, lavoratori e famiglie, integrandoli attraverso politiche mirate, come una scuola più inclusiva e un processo di cittadinanza semplificato.

I bonus bebè hanno certamente un notevole appeal politico, ma il loro impatto reale è molto limitato. Quello che servirebe è un ecosistema di politiche stabili e integrate: asili nido accessibili, congedi parentali migliorati, incentivi per l’occupazione femminile e per la condivisione dei ruoli di cura. Inoltre, è essenziale reintegrare i giovani NEET (Not in Education, Employment, or Training) e promuovere la stabilità delle famiglie, garantendo opportunità di lungo periodo.
Istruzione e valorizzazione del talento

Un’altra emergenza, sempre secondo il rettore della Bocconi, riguarda l’istruzione. L’Italia non solo ha pochi giovani, ma spesso li forma in modo insufficiente. La sua proposta include l’estensione dell’obbligo scolastico fino a 18 anni e una riforma del sistema scolastico che superi l’approccio selettivo della riforma Gentile. È
necessario investire nella formazione di base e offrire opportunità che preparino tutti gli studenti a un futuro universitario o lavorativo di qualità
E poi ci vogliono anche politiche lungimiranti: asili nido per tutti e un’accoglienza ben gestita non solo favorirebbero l’arrivo di migranti, ma potrebbero anche incentivare le famiglie italiane a fare più figli.