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Cambiamento climatico e scuole, quale la compatibilità tra edifici e futuri sviluppi? Le risposte dal Maryland

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Le nuove sfide dell’ultimo decennio, tra cui figurano emergenza sanitaria e futura crisi climatica, interessano da vicino il mondo della scuola, della formazione e della ricerca accademica. Quest’ultima, in particolare, ha investito il proprio tempo e le proprie risorse nel contrasto alla crisi climatica secondo la razionalizzazione delle risorse e delle emissioni, nonché della configurazione degli edifici: classi energetiche, consumi, impiantistica energetica e così via. Tali progetti hanno riguardato da vicino anche la scuola, luogo in cui avviene la formazione attiva dei giovani, in chiave di sostenibilità e amore per il pianeta. Negli USA è presente un’istituzione dedicata alla valorizzazione delle tematiche ambientali, nota come Gruppo intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), composto da esperti delle discipline ecologiche, climatiche e biologiche, nonché da soggetti governative che prendono parte alle numerose assemblee del gruppo. Il Maryland, in particolare, è una regione amministrativa che sta concentrando tutti gli sforzi al fine di razionalizzare le risorse, dotando le scuole di pannelli scolastici ed energia pulita, nonché formando gli studenti sui vantaggi delle biomasse, del geotermico  e dell’eolico, fonti energetiche che abbondano nell’area.

La crisi climatica nell’area di Baltimora preoccupa i giovani

Le organizzazioni climatiche giovanili, di frequente, si sono organizzate al fine di manifestare contro le politiche governative, giudicate insufficienti al fine del contrasto attivo all’emergenza climatica. I livelli di inquinamento atmosferico nell’area in oggetto sono saliti alle stelle per via della ripresa a pieno regime delle attività produttive; preoccupa gli abitanti delle zone balneari l’erosione costiera e l’innalzamento medio del mare, divenuto incontrollabile e che da’ luogo anche a fenomeni meteorologici estremi, come maremoti e trombe d’aria. Le scuole della zona si sono adoperate per aderire a progetti comuni di formazione relativi alla sensibilizzazione delle generazioni più giovani in materia di sostenibilità e cambiamento climatico che da anni a questa parte interessa da vicino le loro vite. I terreni agricoli dei loro nonni si sgretolano, i boschi si incendiano durante i periodi estivi, i fiumi si prosciugano per via delle scarse piogge invernali, l’acqua è razionata nelle stagioni più calde: il surriscaldamento climatico non è più una questione che può aspettare.

Le autorità del Maryland: nella regione più colpita si dice addio graduale alle fonti fossili

L’abbandono progressivo del petrolio in funzione dell’elettrico pulito e a zero emissioni costituisce uno dei principali obiettivi delle autorità locali che, attraverso i giovani, provvedono ad investire ingenti somme nel rinnovamento infrastrutturale delle scuole. Aree verdi, strumenti di raccolta dell’acqua piovana, orti comuni e pannelli solari: il tutto per dare ai giovani ed agli studenti l’opportunità di formarsi in un’ottica più consapevole. Alcuni plessi sono rimasti chiusi per il rinnovamento dell’impiantistica elettrica e della rimozione sicura dei pannelli di amianto ed Eternit, che abbondano negli istituti realizzati tra gli anni ’70 e ’80. Si interviene anche sugli scuolabus, noti in tutto il mondo per essere tremendamente rumorosi ed inquinanti, che, a quanto pare, avranno vita breve: saranno sostituiti in poco tempo – fanno sapere le autorità di Baltimora – in efficienti e moderni veicoli elettrici. La realizzazione di nuove scuole “net-zero” ad emissioni nulle – fa sapere John King, docente e rappresentante dell’Organizzazione sopracitata – hanno un costo identico o leggermente minore rispetto agli edifici convenzionali, pertanto non v’è alcuna giustificazione per non provvedere a realizzarli nel caso in cui il sistema scolastico locale necessitasse di nuovi plessi.