La vicenda della card docente è emblematica del pressapochismo con cui ormai si sta applicando la legge 107.
Lo scorso anno il bonus di 500 euro per l’aggiornamento e la formazione era stato accreditato tramite il cedolino unico e tutti i docenti lo avevano incassato insieme con lo stipendio di novembre.
Per quest’anno il meccanismo cambia e ai docenti verrà attribuita una sorta di “borsellino elettronico” con cui si potranno acquistare beni e servizi utili per la formazione professionale.
Non è ancora ben chiaro come, concretamente, funzionerà il “borsellino” e i punti interrogativi sono parecchi: come sarà possibile pagare il biglietto del cinema o del teatro?
I libri potranno essere acquistati in una qualsiasi libreria o ci saranno punti vendita convenzionati? Per i corsi di aggiornamento come si procederà?
Ma soprattutto capiterà che le spese già sostenute dal 1° settembre ad oggi “passeranno in cavalleria”, comprese quelle per master e corsi universitari.
Insomma, come al solito nessuna certezza del diritto. Non bisogna poi stupirsi dei commenti sarcastici che sempre più frequentemente si leggono in rete: aumenti contrattuali? ma quando mai… assunzioni ? si certo, assunti il 3 dicembre e licenziati il 5…. guarda caso la card arriva tre giorni prima del voto…
Persino gli stanziamenti scritti nero su bianco nella legge di stabilità vengono messi in dubbio e il commento più gentile è: non credeteci, sono tutte fandonie…
E così, per il Ministro, riacquistare la fiducia del mondo della scuola sarà sempre più difficile, forse impossibile.
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