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Santificazione Carlo Acutis, “patrono di Internet”. La mamma: “Esempio per gli studenti, aiutava vittime di bullismo”

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Papa Francesco ha dato il via libera alla promulgazione del decreto riguardante il miracolo attribuito all’intercessione di Carlo Acutis, il ragazzo dalla fervente fede cattolica morto nel 2006 a 15 anni per una leucemia fulminante. Si tratta di un passo fondamentale dell’iter per la santificazione, come scrive La Repubblica.

Sarà il primo santo dei millennials e della Rete, già da tempo annunciato anche in Vaticano come il futuro patrono di Internet, come scrive Il Corriere della Sera. Carlo aveva due qualità fuori dal comune: era un genio precoce dell’informatica e insieme mostrava, fin dalle elementari, una fede rara, scandita ogni giorno da messa, adorazione eucaristica, rosario, l’impegno come catechista, il volontariato nelle mense dei poveri, l’aiuto a senzatetto e bisognosi.

Mamma Carlo Acutis, la sua testimonianza

Ecco cosa ha detto la madre, oggi 58enne, del ragazzo: “Ogni volta che vado ad Assisi, dove Carlo è sepolto e si trova il centro a lui dedicato, sento tutto l’amore e la devozione che le persone provano per lui. Arrivano scolaresche da tanti Paesi e mi rendo conto del fatto che per loro Carlo è un esempio. Carlo utilizzava il web come strumento di evangelizzazione. Per questo è noto come ‘il beato di Internet’: era moderno e appassionato di tecnologia come qualunque altro ragazzo della sua età. Anzi, sono convinta che per molti versi sia stato un precursore”.

“Era molto attento agli altri, a cominciare dai senzatetto milanesi a cui distribuiva cibo e coperte e dai compagni di scuola che erano vittime di bullismo”, ha concluso.

Carlo Acutis, quale miracolo?

Il miracolo riconosciuto dal Papa per la canonizzazione di Acutis riguarda una ragazza del Costa Rica che ha ventitré anni e studia in Italia. Si era trasferita a Firenze e due anni fa, il 2 luglio 2022, cadde dalla bicicletta battendo la testa. Viene operata ma il trauma cranico è assai grave, le condizioni appaiono disperate.

Per i medici c’è poco da fare, in casi simili se il paziente non muore patirà menomazioni permanenti e non potrà avere una vita normale. La madre va ad Assisi, prega sulla tomba di Carlo Acutis e lascia una lettera. Quando torna la ragazza riprende a respirare autonomamente, si riprende. Ora sta per laurearsi.

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