Categorie: Politica scolastica

Carrozza: presto un questionario on line su come vorremmo la scuola, possono partecipare tutti

“La Costituente della scuola sarà la più grande domanda, e mi auguro la più grande risposta, sulla scuola italiana contemporanea”. Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, crede molto nel confronto con i primi “attori” del sistema scolastico. Tanto da diventare l’argomento principale di una lunga intervista, rilasciata ‘Repubblica’ il 5 gennaio.
Al pari del segretario generale del suo partito, Matteo Renzi, il responsabile del Miur dichiara che lei e il suo entourage intendono “aprire un dibattito in tutto il paese su questo bene primario che è la scuola”. Per comprendere “cosa ne pensano, e come la vorrebbero, presidi, insegnanti, studenti, genitori, partiti, fondazioni, associazioni. Domande semplici su dieci temi. Non si è mai fatto prima”, sottolinea Carrozza.
Alle domande potranno rispondere tutti. ”Ci siamo messi al lavoro subito dopo Natale, in queste ore stiamo scegliendo i dieci temi cardine. Invieremo il questionario e chiunque, fino a maggio, potrà intervenire: risposte sul sito del ministero che resteranno anonime”, annuncia ancora il Ministro.
Già decisi i tempi di attuazione del progetto. ”A giugno renderemo pubblici i risultati, a settembre diremo quali indicazioni il ministero ha recepito”. ”I genitori vogliono che le scuole frequentate dai loro figli siano valutate secondo standard internazionali? E con le scuole, gli insegnanti? O ritengono la valutazione una violazione della privacy, un metodo poco significativo? E l’autonomia scolastica è un bene, un’opportunità, un disastro? Da ministro – afferma Carrozza – ho le mie idee, ma se non capisco quelle del paese non posso elaborare l’ultima riforma della riforma della riforma. Vorrei fare insieme agli italiani la grande e giusta riforma della scuola italiana”.
Sempre che gli scricchiolii del Partito Democratico e del Governo e non si tramutino in caduta libera.
Nel corso dell’intervista sono tanti i temi affrontati. Da cui traspare una presa di coscienza dello stato in cui vera la scuola italiana. Perché, ad esempio, le scuole non sono quasi mai aperte il pomeriggio e d’estate? “Sono molto favorevole all’apertura prolungata, ma il punto è il solito: trovare i soldi per garantirla”, risponde molto realisticamente Carrozza. E anche su cosa manca oggi alla scuola italiana, il responsabile del dicastero dell’Istruzione sembra avere le idee chiare: “La diffusione del digitale e un investimento su laboratori, biblioteche, palestre”.
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Valditara: le aziende chiedono manodopera specializzata di alto profilo, la scuola s’attrezzi. Sarà un tema del G7 dell’Istruzione giugno

"Abbiamo una drammatica carenza di manodopera specializzata, un mondo dell'impresa che richiede sempre di più…

25/05/2024

Niente Divina Commedia per chi è musulmano? Sul caso interviene Toccafondi (IV): “La scuola sbaglia”

La vicenda della scuola secondaria di primo grado di Treviso che ha “esonerato” due alunni…

25/05/2024

Gps 2024, cosa succede con l’accorpamento delle classi di concorso

Intervenuta nel corso della diretta della Tecnica risponde live di venerdì 24 maggio, Serena Morando…

25/05/2024

Dl scuola, PSI: Governo istituzionalizza il precariato, scavalcando le graduatorie

Riportiamo di seguito la posizione del PSI, del suo segretario nazionale Enzo Maraio e del…

25/05/2024

Dl scuola, Ancodis: così si dimentica il middle management scolastico

Riceviamo e riportiamo la posizione di Ancodis e del suo presidente Rosolino Cicero sul nuovo…

25/05/2024

Intelligenza artificiale, le aziende chiedono alla scuola d’insegnarla ai giovani. Confartigianato: serve personale con competenze

Le aziende chiedono alla scuola di insegnare ai giovani l’utilizzo corretto dell’intelligenza artificiale: l’esigenza arriva…

25/05/2024