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Cinema e teatro materie di studio a scuola, l’appello di Paola Cortellesi: abituiamo i giovani a mettersi in gioco

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“Voglio approfittare di questa occasione per rilanciare l’appello affinché cinema e teatro diventino al più presto materie di studio nelle scuole“: a chiederlo pubblicamente è stata l’attrice Paola Cortellesi che il 7 giugno ha partecipato alla presentazione dei risultati del progetto “Uniti per la scuola” presso il ministero dell’Istruzione.

L’importanza di “fare squadra”

“So che si sta lavorando in questa direzione – ha detto Cortellesi – e per questo ringrazio il ministro Bianchi. Queste materie serviranno a formare persone che in futuro sappiano mettersi in gioco, condividere e a sostenersi gli uni gli altri. Come su un set o a teatro dove tutti lavorano per uno scopo comune”.

Secondo l’attrice “è bene che a questa età i ragazzi imparino a fare squadra e non ad appartenere a un branco”.

“Io – ha continuato Cortellesi – sono qui insieme a Vittoria Puccini in rappresentanza di U.N.I.T.A., siamo in tanti, più di mille, e non posso che ringraziare i miei colleghi, Carlotta Natoli, Giorgio Marchesi e Chiara Tomarelli per il grande lavoro svolto su questo progetto. Aiutare i ragazzi a esprimersi e a mettere in gioco le proprie emozioni li aiuta ad avvicinarsi agli altri. E anche questo è molto bello”.

Puccini: i giovani così conoscono loro stessi

“Ascoltare i ragazzi che hanno parlato del progetto ‘Uniti per la scuola’ questa mattina al ministero dell’Istruzione è stato davvero emozionante”, ha commentato Vittoria Puccini.

L’attrice e presidente dell’associazione Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo, ha detto, poi, che i giovani “hanno raccontato di quanto il lavoro svolto quest’anno con i docenti e i formatori di U.N.I.T.A. li abbia aiutati a conoscere sé stessi e i propri compagni, spingendoli a manifestare le proprie emozioni e creando un rapporto positivo di condivisione e fiducia tra di loro e con gli insegnanti”.

“Una ragazza ha detto ‘grazie a questo progetto ho pensato che andare a scuola è bello‘. Non potevamo sperare in un risultato migliore”, ha concluso Puccini.

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