In questo modo secondo le associazioni di categoria si agevolerebbero. le famiglie, che hanno sempre meno disponibilità economiche, nello sfruttare i costi contenuti del settembre in un periodo di condizioni climatiche presumibilmente ottime. Per garantire allora i 200 giorni di lezione annui, sempre secondo Confcommercio e Confesercenti Toscana, potrebbe essere recuperato qualche giorno di vacanza a Pasqua e Natale, che pur non essendo periodi meno importanti, sono tradizionalmente dedicati alle vacanze di corto raggio.
La Regione Toscana però non accoglie la richiesta, perché non si deve dimenticare che la crisi economica non è solo quella degli albergatori o degli operatori commerciali ma abita, in primo luogo, proprio nelle famiglie con budget sempre più ridotti, infatti, allungare ulteriormente le già lunghe vacanze estive vorrebbe dire, in molti casi, rendere ancora più complicate le dinamiche di gestione dei bambini da parte delle stesse famiglie imponendo nuovi oneri a loro carico.
Dopo questo botta e risposta una decisione definitiva dalla regione Toscana è arrivata, infatti, in seguito alla consultazione in Commissione Tripartita e all’approvazione definitiva in Giunta della proposta di delibera sul calendario scolastico 2013/2014, la data è stata fissata per l’undici settembre. La reazione degli albergatori è stata di stupore e incredulità, perché a loro parere settembre ha un peso importante in termini di flussi turistici. Quello della data dell’inizio dell’anno scolastico è un problema che potrebbe coinvolgere altre regioni italiane ad alta vocazione turistica
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