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Congedo mestruale, a Ravenna giustificate per due giorni al mese le studentesse che s’assentano per dismenorrea: preside soddisfatto

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Se ne parla da decenni, ma non è mai stato fatto nulla. Adesso, qualcosa si muove. Parliamo del congedo mestruale per le studentesse, da adottare su richiesta da parte di chi soffre particolarmente in quei “giorni difficili”: a concederlo è stato il Liceo Artistico ‘Nervi-Severini’ di Ravenna. “Probabilmente per una scuola si tratta della prima iniziativa di questo genere in Italia”, ha spiegato all’Ansa il preside Gianluca Dradi.

A chiederlo sono stati gli studenti

La delibera con la quale il consiglio di istituto del liceo romagnolo è stata pubblicata nei giorni scorsi sull’albo on line della scuola: si legge che è una opportunità per “le studentesse che soffrano di dismenorrea”, alle quali viene data “la possibilità di assentarsi per un massimo di due giorni al mese senza che tale assenza sia calcolata tra quelle che devono essere considerate per la validità dell’anno scolastico”.

Il ciclo mestruale, dunque, rientra nelle deroghe, individuate da ogni scuola e catalogate come assenze motivate e documentate, che non fanno cumulo nel 25% massimo di ore annuali di mancata presenza alle lezioni consentite della legge.

Determinante, ai fini della decisione presa dal Consiglio d’Istituto, è stata la richiesta motivata degli studenti del Liceo di Ravenna, che hanno fatto presente come molte ragazze soffrano “di crampi mestruali tanto forti da interferire con lo svolgimento delle normali attività”: a questo scopo, per dare credito alla richiesta già attivata in Spagna, sono state presentate 16 testimonianze delle compagne.

Quasi tutti d’accordo

Alla fine, la proposta è passata con una delibera sorretta dalla larga maggioranza dei componenti del Consiglio d’Istituto: dieci i voti favorevoli, contro tre soli contrari.

La concessione del congedo mestruale è stata avallata anche dal dirigente scolastico, Gianluca Dradi, per il quale “la promozione delle competenze di cittadinanza, che costituisce uno degli obiettivi formativi delle scuole, passa anche attraverso il recepimento delle legittime istanze degli studenti messi nelle condizioni di appurare come i problemi possano essere gestiti attraverso un processo democratico che si realizza all’interno degli organi collegiali“.

Secondo il regolamento approvato, le studentesse con dismenorrea certificata avranno la “possibilità di produrre un solo certificato medico all’anno, attestante detta sindrome, al fine di vedersi riconoscere sino a due giorni al mese come deroghe al vincolo di frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato, assenze che pertanto non incidono sul monte ore massimo di quelle consentite ai fini della validità dell’anno scolastico, ferma restando la necessità della presentazione della giustificazione dei genitori (o delle studentesse maggiorenni), mediante libretto web”.

I precedenti: carriere alias e scritte omofobe

Il lice diretto dal preside Dradi non è nuovo ad iniziative che fanno, probabilmente, da apripista: l’istituto Artistico ‘Nervi-Severini’ di Ravenna ha già istituito il regolamento per le ‘carriere alias’, cioè la possibilità di adottare un nome di elezione per gli studenti transgender.

Ma soprattutto nel gennaio 2019 fece scalpore per la modalità con la quale reagì a una scritta vergata su un muro esterno della scuola (‘il preside è gay’).

“Ciò che offende – aveva risposto il preside all’anonimo imbrattatore – non è la falsa attribuzione di una condizione, ma il fatto che uno studente del mio Liceo l’abbia pensata come un’offesa. Non la farò cancellare: resti lì come pietra d’inciampo per l’intelligenza umana“.

“A me non importa chi sia stato. Mi piacerebbe che fra qualche tempo l’autore, ripassando davanti a quel muro, possa ravvedersi e vergognarsi di aver pensato che quell’epiteto fosse un’offesa”.

Non sappiamo se l’autore della scritta si fosse mai pentito del gesto, di sicuro il preside colse, a seguito della decisione di mantenerla, una lunga serie di consensi.