“Dobbiamo essere tutti insieme, e io mi prendo la mia di responsabilità, anche per il rinnovo dei contratti di tutta la filiera del sapere. E’ un elemento di serietà”. Così si è espressa la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in occasione della firma di un protocollo di intesa con la Uil per l’attuazione di percorsi di alternanza Scuola-Lavoro.
Poi la responsabile del Miur ha ricordato di averlo “detto dall’inizio del mio mandato: sta agli atti della comunicazione che ho fatto alle Camere ed è anche il lavoro che stiamo facendo tutti insieme”.
Incrementare gli stipendi e rinnovare il contratto, sempre per la Fedeli, “non solo è un atto dovuto, perché sono 10 anni che non c’è” ed è un “errore”. Ma, ha concluso, “se punti sulla qualità dei percorsi formativi, devi riconoscere e rinnovare i contratti per tutte le figure professionali di questi settori”.
Il problema, ora, è l’entità degli aumenti in arrivo: al momento, infatti, sarebbero assicurati solo 76 euro medi lavoratore. E nemmeno per tutti, perché diventa sempre più probabile, in fase di contrattazione, legare parte degli aumenti al merito. E stoppare gli incrementi stipendiali “pioggia”.
Delle circostanze che per i lavoratori della scuola, che negli ultimi anni hanno perso oltre 2mila euro medi di compensi annui, non sono proprio dettagli.
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