Home Mobilità Contratto mobilità docenti e Ata 2025/28, manca solo la firma

Contratto mobilità docenti e Ata 2025/28, manca solo la firma

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La lunga attesa è terminata: il contratto sulla mobilità 2025/28 – atteso da diverse decine di migliaia di insegnanti, Ata e personale educativo della scuola – è giunto finalmente ad un passo dalla firma delle parti coinvolte e dall’approvazione definitiva. Anche quest’anno le buone intenzioni, che indicevano a sperare una chiusura delle trattative a fine novembre, si sono sgretolate al tavolo di confronto, con il ritardo ancora una volta dovuto principalmente al mancato accordo tra sindacati e amministrazione sulle deroghe ai vincoli ai trasferimenti dei neo-assunti.

Il cuore del problema è stato, come sempre nell’ultimo periodo, il superamento della norma (il dl 21/2022, convertito in Legge n. 51/2022 che ha introdotto il vincolo di permanenza triennale) che impone ai nuovi assunti a tempo indeterminato il mancato spostamento per 36 mesi dalla propria sede di servizio, compreso l’anno di prova (per i vincitori di concorso non abilitati su aggiunge anche il range temporale necessario ad acquisire formazione iniziale e abilitazione all’insegnamento).

In linea generale, la proposta dei sindacati è stata quella di riuscire ad escludere dal vincolo previsto dalla legge tutti quei lavoratori della scuola che avessero particolari motivi personali o familiari: in particolare, la richiesta sindacale ha inteso includere tra i partecipanti alla mobilità territoriale tutti i docenti, Ata ed educatori con figli in età di scuola dell’obbligo (quindi fino a 16 anni) e anche con genitori con oltre 65 anni.

Alla Tecnica della Scuola risulta che almeno una parte di tali richieste dovrebbe essere stata avallata dall’amministrazione centrale.

Certamente, rimarranno in piedi le deroghe per chi si ritrova sovrannumerario e soprattutto per chi si avvale dei permessi previsti dalla Legge 104/92, quindi i docenti (che rientrano nell’articolo 33 comma 3 della norma) portatori di disabilità elevata o che forniscono assistenza esclusiva ad un parente o affine con elevata disabilità.

Inoltre, nel corso del lungo confronto si è lavorato sui punteggi da assegnare ai richiedenti cercando di non differenziare più tra i perdenti posti e coloro che invece chiedono di spostarsi di scuola per motivi personali.

Le ragioni dei sindacati si possono riassumere in questo intervento di Carlo Vito Castellana, nuovo coordinatore nazionale Gilda degli insegnanti: “derogare ai vincoli di mobilità per chi ha figli minori ai 18 anni o che per lo meno siano ancora in obbligo scolastico, oltre a chi ha genitori ultra sessantacinquenni, dovrebbe essere sacrosanto – ha detto il sindacalista autonomo – ; allo stesso modo andrebbero equiparate le tabelle per la mobilità volontaria e d’ufficio, altrimenti ci sarà sempre una discriminazione per chi è stato a lungo precario”.

Ricordiamo anche che durante il triennio obbligatorio di permanenza nella scuola di assunzione, chi non rientra nelle deroghe potrà comunque tentare la strada dall’assegnazione provvisoria o dell’utilizzazione nella provincia dove è stato assunto, oltre che accettare eventuali supplenze annuali per una classe di concorso non coincidente con quella con cui si è entrati in ruolo.

Nel contratto sulla mobilità 2025/28, però, non vi saranno solo novità per i neo-assunti: vi saranno pure nuove modalità che prevedono ad esempio un punteggio aggiuntivo per coloro che confermano la loro sede di servizio, oltre che per chi svolge particolari incarichi, come i docenti tutor e gli orientatori.

Anche la parte pubblica ha avanzato le sue proposte, come il punteggio aggiuntivo per il servizio continuativo svolto nelle scuole caratterizzate da dispersione scolastica e abbandono precoce, in particolare nelle otto regioni di Agenda Sud.

Certamente, la matassa è lunga stata lunga da dipanare, anche perché le casistiche nella scuola, soprattutto dei neo-assunti, risultano diverse e con diversificati trattamenti. Rimane un punto fermo: a giorni tutti i sindacati firmatari del Ccnl 2019/21 saranno convocati per la sottoscrizione del nuovo contratto triennale sulla mobilità.