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Contributo obbligatorio per accesso a registro elettronico, la ds: “Inteso come eticamente doveroso, in pochi lo versano”

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Ieri abbiamo trattato il caso della dirigente scolastica di un liceo di Siracusa che ha chiesto alle famiglie un contributo obbligatorio per consentire, tra le altre cose, l’accesso al registro elettronico.

Elisabetta Piccolotti, dell’Alleanza Verdi e Sinistra, ha denunciato la situazione e ha annunciato di voler presentare un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. La risposta della preside, intercettata da SiracusaPost, non si è fatta attendere.

“Eccessivo ricorrere ad un’interrogazione parlamentare”

“Partendo dal fatto che tutte le scuole chiedono un contributo, credo che ad aver scatenato il caso sia stata la parola ‘obbligatorio’ che intendiamo come ‘eticamente doveroso’ e che comunque in pochi versano. Bisogna anche aggiungere che questo contributo, pari a 50 euro, serve ad implemetare le attività didattiche dedicate agli studenti, comprende la quota per l’assicurazione e la fornitura di una maglietta con il logo della scuola da utilizzare quando i nostri ragazzi partecipano alle varie competizioni”, ha esordito.

“Mi pare eccessivo ricorrere ad una interrogazione parlamentare da parte di una deputata pugliese che peraltro forse non conosce lo stato di dissesto della ex Provincia di Siracusa ci si poteva rivolgere al Consiglio d’Istituto. In ogni caso provvederemo a sostituire il termine ‘obbligatorio’ che ha scatenato la polemica e non ci saranno limitazioni per nessuno”, ha annunciato.

“Scorciatoia che non è permessa”

Pronta la replica della Piccolotti: “Una funzionaria dello Stato non si può permettere di definire un ‘atto scorretto’ un’iniziativa di sindacato ispettivo che la Costituzione garantisce come prerogativa ai parlamentari della Repubblica nell’interesse dei cittadini”, ha scritto in un comunicato.

“E ci auguriamo che il ministero intervenga anche per accrescere le risorse destinate agli istituti scolastici. Questo proprio perché conosciamo bene le condizioni vergognose  in cui versano le scuole del nostro Paese, sappiamo bene quello che le Istituzioni nazionali e locali dovrebbero fare e non fanno per supportare il prezioso lavoro educativo di migliaia di docenti del nostro Paese. Il punto però, ed è questo che la dirigente del liceo di Siracusa non coglie, è che le difficoltà economiche in cui versano le scuole non possono essere scaricate sulle famiglie che già  vivono un periodo di grande disagio sociale. È una scorciatoia che nell’ordinamento scolastico italiano non è permessa. Punto”, ha concluso, duramente.