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Registro elettronico, dirigente chiede contributo obbligatorio alle famiglie per accedervi: il caso sbarcherà in Parlamento

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Un caso molto particolare che farà sicuramente scalpore. Ci troviamo a Siracusa: un liceo della città, come scritto su una circolare dello scorso luglio, chiede alle famiglie dei propri studenti un contributo obbligatorio, dai 50 ai 100 euro, per avere alcuni servizi.

Cosa comprenderà il contributo

Questo contributo dovrebbe comprendere, tra le altre cose, una assicurazione per gli alunni, il canone abbonamento al registro elettronico, l’acquisto di attrezzature sportive, il pagamento di licenze di alcuni software, e la manutenzione e l’abbonamento al server e alla rete wi-fi.

Nella circolare viene specificato che, qualora non si fosse in regola con il suddetto pagamento, non sarà possibile continuare ad usare il registro elettronico. Da qui la rabbia di Elisabetta Piccolotti, dell’Alleanza Verdi e Sinistra, che ha denunciato la situazione.

“Vergogna per un Paese evoluto”

“Ricordo che alle scuole del nostro Paese è consentito richiedere contributi alle famiglie per finanziare l’attività didattica ma questo contributo non può essere obbligatorio, su questo ci sono atti del Ministero di Viale Trastevere molto chiari. Per questo presenteremo un’interrogazione parlamentare su una richiesta che mette un’ennesima cifra da pagare per le famiglie degli studenti e delle studentesse, e che deve essere ritirata. Siamo certi che l’Ufficio Scolastico Regionale si attiverà immediatamente”, ha scritto in un comunicato, dicendo di voler portare il caso in Parlamento.

“Alle famiglie è richiesto di farsi carico di costi ingenti come i libri che costano circa 400 euro per alunno, ma anche le quote di partecipazione ai viaggi di istruzione con cifre anche superiori ai 700 euro. Inoltre le famiglie devono sobbarcarsi in parte o totalmente, specialmente al Sud, le spese per il trasporto pubblico per gli studenti pendolari che valgono qualche altro centinaio di euro l’anno. Il tutto da moltiplicare per il numero dei figli. In Italia non tutti possono permettersi di mandare i figli a scuola e questa è una vergogna per un Paese evoluto. Sono molti anni che chiediamo ai governi di intervenire per garantire a tutti e tutte la totale gratuità dell’istruzione che, va ricordato, è un diritto fondamentale e non un optional. Oggi con l’inflazione che cresce la questione è sempre più urgente ma questa destra al governo ora, continua a far finta di niente e a bocciare le nostre proposte. Spieghino al Paese perché”, ha concluso.