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Crisi energetica, no secco del Governo: “La scuola non si tocca”. Ecco come si risparmierà

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Sarà un inverno rigido quello che attende gli italiani, e non solo dal punto di vista climatico. L’aumento del gas e il caro bollette sono spettri che si avvicinano e prima che la tempesta si abbatta, si cercano soluzioni valide.

Proposte che non toccheranno la scuola però. Dopo giorni di pareri e suggerimenti che hanno fatto discutere, come quello di accorciare la settimana e mandare un giorno la settimana gli alunni in Dad, arriva una risposta netta dal Governo. Nel Consiglio dei Ministri la bocciatura è stata ferma col premier Draghi che avrebbe detto “non scherziamo, la scuola non si tocca, i ragazzi hanno già pagato sulla loro pelle la pandemia” riporta l’Adnkronos.

E quindi, per risparmiare, si dovranno cercare altre alternative. Quali? Spegnere i termosifoni in abitazioni private e uffici pubblici un’ora prima, abbassando di un grado la temperatura (da 20 a 19). Questo l’unico intervento immediato dell’informativa del responsabile della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Non saranno invece coinvolte (almeno per il momento), le imprese, i negozi o i dipendenti pubblici con ipotesi di smart working o spegnimento delle vetrine, almeno per adesso.

È prevista invece una campagna d’informazione con spot in tv e radio in cui si proveranno a sensibilizzare gli italiani sul risparmio energetico (spegnere le luci, evitare docce lunghe o acquistare lampade alogene)