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Cultura digitale, l’esempio di “Eit-Campus”: perché oggi avere competenze tecnologiche è sinonimo di libertà

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Clima, alimentazione e salute, sono questi i primi corsi messi a disposizione da Eit (Istituto Europeo di innovazione e tecnologia) nell’ambito del progetto “Eit-Campus”.

Il progetto nasce per facilitare l’accesso alla formazione per studenti e diplomati con un approccio che unisce innovazione e imprenditorialità. Attraverso la nuova piattaforma online completa, è possibile accedere, infatti, ai programmi educativi e di sviluppo delle competenze offerti dall’Eit e dalle sue nove comunità della conoscenza e dell’innovazione (Cci dell’Eit).

La Eit, il contesto scolastico

La Eit ha creato negli anni una fitta rete di relazioni e scambi formativi con 200 università, 65 programmi di master e dottorato, corsi e workshop non universitari con oltre 10 mila studenti coinvolti.

Sempre Eit offrirà, attraverso il progetto “Eit Girls Go Circular”, supporto ed aiuto alle ragazze per sviluppare competenze tecnologiche relative alla transizione verde e digitale.

Il progetto prevede l’integrazione di ulteriori corsi che copriranno altri temi come quello dell’energia, del digitale, della mobilità urbana, cultura e creatività, tutti temi innovativi e di forte interesse nel mondo del lavoro con le imprese che cercano senza trovarla, manodopera specializzata in questi ambiti. Con il rischio di dover andare a prendere personale specializzata da altri Paesi.

Gli studenti professionisti beneficeranno, inoltre, anche dei programmi mirati di sviluppo delle competenze, tra cui la nuova iniziativa “Eit Deep Tech Talent“, destinata a formare un milione di talenti nei campi della tecnologia avanzata, e la “European battery alliance academy”, che collabora con gli Stati membri dell’Ue e i partner del settore per formare e migliorare le competenze di ben 800.000 lavoratori lungo tutta la filiera. Parliamo di oltre 50 progetti che coinvolgono oltre 290 istituti di istruzione superiore e 300 organizzazioni non accademici. I progetti hanno formato a momento oltre 9.900 studenti, personale accademico e non accademico e hanno sostenuto oltre 310 start-up e scale-up.

Cultura digitale sinonimo di libertà

Numeri importanti che testimoniano quanta fame di competenze c’è in giro tra giovani studenti e neo diplomati e laureati. E da non sottovalutare il fatto che gli studenti di adesso saranno tra qualche anno la forza trainante della transizione digitale e verde dell’UE, quindi è importante che siano attrezzati al meglio e che mettano nella valigia degli attrezzi gli strumenti giusti.

Il tema dell’importanza della cultura digitale è stato, anche, ribadito anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno “Occorre compiere scelte adeguate, promuovendo una cultura digitale che garantisca le libertà dei cittadini”. Cultura digitale per garantire la libertà dei cittadini perché l’uso delle tecnologie innovative ha modificato le nostre vite e le nostre abitudini quotidiane così come il nostro modo di pensare e le relazioni interpersonali. Non avere il know how minimo sul contesto digitale vuol dire rimanere fuori da tutto. E questo, soprattutto i giovani non possono permetterselo.