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Didattica a distanza, ma non doveva essere regolata dal contratto?

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Stiamo ancora attendendo dal Mi la convocazione per l’apertura della contrattazione sulla didattica digitale integrata, come previsto dal decreto scuola“. Lo ha detto Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, nel corso della conferenza stampa dei sindacati del 16 settembre.

Quello sollevato da Rino Di Meglio è un tema in effetti piuttosto importante, sia perchè la didattica a distanza è già in atto nelle scuole superiori che hanno organizzato il ritorno a scuola in moltissimi casi con lezioni divise in presenza e a distanza, sia perchè, in caso di improvviso lockdown, la didattica a distanza potrebbe tornare come l’unica attività didattica possibile. E stavolta sarebbe meglio avere riferimenti normativi adeguati.

Il protocollo di sicurezza prevede la contrattazione entro l’inizio dell’anno scolastico

Eppure il protocollo di sicurezza firmato il 6 agosto scorso fra organizzazioni sindacali e Ministero dell’Istruzione prevede in effetti una contrattazione prima dell’avvio dell’anno scolastico: “le parti convengono sull’importanza di avviare, entro l’inizio del prossimo anno scolastico, la contrattazione nazionale presso il Ministero dell’Istruzione al fine di attuare l’articolo 2, comma 3-ter del decreto legge 8 aprile 2020,n. 22, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020, n. 41“.

Tuttavia, al momento, come ha fatto notate il sindacalista della Gilda, tale contrattazione non è stata avviata. Sarebbe importante avviare in fretta la contrattazione della didattica a distanza per inserirla all’interno del contratto collettivo nazionale proprio per fornire un’indicazione chiara ai docenti, costretti lo scorso anno a lavorare senza un orizzonte normativo chiaro.

Il Ministero ha elaborato però le linee guida della Didattica digitale integrata

Il Ministero ha fornito in piena estate le linee guida per la didattica digitale integrata che prevede alcune disposizioni per regolarsi.

In un articolo precedente abbiamo spiegato che a fissare i criteri e modalità per l’erogazione della Didattica a distanza sarà il Collegio docenti.
In seguito, nell’ambito delle sue deliberazioni, il Dirigente Scolastico, in accordo con quanto stabilito dal CCNL e avendo cura di assicurare adeguato spazio settimanale a tutte le discipline, definirà la quota oraria che ogni docente dovrà dedicare alla DaD.

Tenendo conto che per la scuola dell’infanzia non si prevede alcuna forma di Dad, eccetto qualche filmato audio video, ricordiamo le ore minime richieste al docente per ogni classe, ricordando che:

1) I calcoli si fondano sul criterio di dovere assicurare eguale spazio settimanale a tutte le discipline, durante la Didattica a distanza.

2) Il Ministero indica 10 ore minime per la scuola primaria, classe prima; 15 ore minime per le restanti classi del primo ciclo; 20 ore minime per la scuola superiore.

3) Nei nostri calcoli facciamo riferimento al numero di materie di ogni grado di scuola, quindi alle 10 materie della primaria (relative alle aree matematico-scientifica, geo-storica, linguistico-artistico-espressiva), alle 12 della scuola secondaria di primo grado (Italiano, Cittadinanza e costituzione, Lingua inglese e seconda lingua comunitaria, Storia, Geografia, Matematica, Scienze, Musica, Arte e immagine, Educazione fisica, Tecnologia), alle 11, in media, di un liceo tipo.

Pertanto:

  • Scuola primaria, classe prima: ogni docente, in ogni classe, dovrebbe erogare almeno un’ora settimanale di DaD per ogni disciplina. Le discipline che prevedono più ore dovranno, in proporzione, assicurare una maggiore offerta formativa in remoto. Ne consegue che l’insegnante prevalente, ad esempio, che facesse tre materie nella stessa classe, dovrebbe fornire almeno tre ore settimanali di DaD agli alunni di quella classe.
  • Scuola primaria, dalla seconda classe in poi: ogni docente, in ogni classe, dovrebbe erogare almeno un’ora e mezza settimanale di DaD per ogni disciplina. L’insegnante prevalente, cioè, per restare nell’esempio di prima, potrebbe dovere fornire almeno quattro ore e mezza di DaD ai suoi alunni.
  • Scuola secondaria di primo grado: ogni docente, in ogni classe, dovrà erogare, al minimo, tra un’ora e un’ora e mezza settimanale di DaD per ogni disciplina (tranne religione cattolica, che per chi si avvale prevede solo un’ora a settimana).
  • Scuola secondaria di secondo grado: ogni docente, in ogni classe, dovrebbe erogare circa due ore settimanali di DaD per ogni disciplina (sempre escludendo religione cattolica, che per chi si avvale prevede solo un’ora a settimana, o discipline come geografia anch’esse con cadenza orari di una sola ora settimanale). Va da sé che laddove vi fossero materie per le quali già il normale piano di studi in presenza prevede un’ora sola a settimana, anche in DaD quelle materie verranno erogate per un’ora sola a settimana.

IL TESTO DEL PROTOCOLLO DI SICUREZZA

LINEE GUIDA DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA