Home Politica scolastica “Dillo al ministro”, al Sud niente tempo pieno e tanti precari

“Dillo al ministro”, al Sud niente tempo pieno e tanti precari

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Tra le tante interessanti proposte giunte in redazione a seguito dell’iniziativa “Dillo al Ministro Fioramonti”, ce ne sono due che chiedono un adeguato tempo scuola.

Le scuole del Sud, in particolare, sono ancora troppo sfavorite tra classi pollaio, niente tempo pieno e tanti precari.

Ecco due contributi di due lettrici, una di Foggia, l’altra di Ragusa

Le lettere

Mariana Iannantuoni

Sono una ex candidata del Movimento alle elezioni comunali e non posso non essere felice del fatto che il “mio” ministro sia della mia stessa corrente politica…Sono una docente di Lettere di ruolo da 33 anni ed insegno a Foggia; i punti che sottopongo alla Sua attenzione sono questi:
Prove INVALSI: Per me andrebbero abolite.Per anni nei corsi di formazione ci hanno insegnato che ogni alunno e’ diverso dall’altro, che la programmazione va” costruita” su ogni singolo alunno e noi che facciamo? li massifichiamo con test oggettivi uguali per il ragazzo dei Parioli e quello di Centocelle? aboliamole, Ministro…sono inutili e fini a se stesse…
Settimana corta: Diamo la possibilità a tutti i ragazzi di stare a casa il sabato…ne guadagnerebbe l’armonia famigliare e l’ economia…le famiglie sarebbero più motivate a fare ogni tanto un fine settimana fuori casa (e a spendere ) e lo Stato risparmierebbe un bel po’ in energia elettrica, acqua, riscaldamento tenendo chiuse le scuole il Sabato…ovviamente, le ore di insegnamento resterebbero le stesse con una organizzazione diversa dell’orario scolastico dal lunedi al venerdi.
Lavoro a casa: qui molti colleghi non saranno concordi, ma io docente di Lettere preferirei correggere i compiti a scuola in un orario ben definito, piuttosto che a casa…la smetterebbero di dire che noi docenti lavoriamo solo 18 ore a settimana.
Mense: penso che ogni scuola dovrebbe avere un servizio mensa se si effettuasse un rientro settimanale per consentire la settimana corta.
Visite guidate e gite di istruzione: le responsabilità dei docenti accompagnatori è immensa: andrebbe adeguatamente retribuita.
Sicurezza: dati i numerosi episodi di violenza d ai danni dei docenti Sarebbe opportuno che in ogni scuola ci fosse un Vigilantes armato a tutela della sicurezza di tutto il personale della scuola e degli alunni stessi.
Tecnologia: ancora moltissime aule sono sprovviste di LIM e noi docenti siamo costretti a ” prenotarle” un’ora a settimana con evidente disagio…ciò mortifica l’iniziativa nel quotidiano.
Apertura estiva delle Scuole: prenda in considerazione l’idea di non chiudere le scuole a Giugno…lo Stato dovrebbe incentivare le Scuole ad organizzare corsi estivi che impegnino i ragazzi in attività utili e piacevoli: corsi di recitazione, ballo, lettura espressiva, dizione, corsi di lingue, approccio alle nuove tecnologie, pittura ecc ecc. I docenti curricolari (adeguatamente retribuiti) potrebbero dare la loro disponibilità ed anche i docenti ancora non di ruolo.

Monia Gangarossa

Non so se mai questo strumento potrà risultare efficace nell’avvicinare il mondo della scuola, con tutte le sue componenti, al governo centrale. Ma provare non nuoce.
Le questioni sono innumerevoli, ma una cosa che mi preme sottolineare è il divario nord sud rispetto al tema del tempo prolungato.
Vivo in una provincia dinamica e florida (Ragusa) del profondo sud, ma risiedo in un comune, anch’esso importante e di riferimento, che accoglie molti stranieri (quindi genitori non sufficientemente capaci di sostenere gli studi dei propri figli ne di poter dare loro opportunità di attività extracurriculari visto l’alto costo delle strutture private. intendo sport, musica, cultura ecc). Lo stesso anche per molti miei concittadini che, a causa di un livello di istruzione medio basso proprio della fascia di età che include i genitori di oggi (fuoriusciti dalla scuola anticipatamente tra gli anni 80 e 90 per motivi socioeconomici legati al comparto economico di maggior impatto in queste terre) non riescono a seguire accuratamente i figli nello svolgimento dei compiti.

Questo produce una ricaduta negativa sulla performance scolastica dei bambini. L’unica cosa che resta alle famiglie, nella migliore delle ipotesi, è rivolgersi al sostegno scolastico pomeridiano privato (e spesso a nero) che comporta anche un impegno economico molto rilevante.

Oltre lo scarso rendimento scolastico e alla conseguente dispersione scolastica, c’è da contrastare anche il fenomeno della povertà educativa che  come Lei sa benissimo, limita fortemente lo sviluppo umano e culturale degli individui e negli anni anche della società.
Il tempo prolungato, in contesti come i nostri, ma in generale in tutto il territorio nazionale, non farebbe altro che migliorare l’impatto che la scuola ha sulla comunità.

Non nego pure che la nostra città, negli anni, ma soprattutto negli ultimi anni, ha sofferto e soffre (senza voler generalizzare ne’ stigmatizzare tutti) di un degrado culturale che ha creato” mostri” e provocato tragedie che, ad avviso di molti, sono segnali di un declino quasi cronico e irreversibile e che non possono essere sottovalutati, a cui bisogna invece porre un freno e dare soluzioni definitive, innovative, di rieducazione attraverso percorsi integrati, in cui la scuola ha un ruolo importantissimo se non decisivo.

Come funziona “Dillo al ministro Fioramonti”

Per partecipare alla nostra iniziativa e far sapere le priorità e le vostre idee per la scuola italiana, potete scrivere a [email protected].

Le vostre proposte saranno pubblicate anche sul nostro sito.