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Dimensionamento, Giuliani: “Meno scuole? Bisognerebbe invece ridurre il numero di alunni per classe” – PODCAST

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Intervenuto a Radio Cusano Campus, nel consueto angolo del direttore, Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, si è occupato della stretta attualità a proposito di scuola.

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Innanzitutto Giuliani ha commentato l’operato, finora, del ministro dell’Istruzione e del Merito: “Valditara sta un po’ bruciando le tappe rispetto ad altri dicasteri. Negli ultimi giorni ha fatto intendere di voler dare un’impronta incentrata sul merito e su nuovi concorsi. Vuole anche mettere mano al reclutamento. Bisogna capire se ci sarà spazio anche per i precari”.

Formazione e reclutamento docenti, ancora in attesa di decreti

C’è molta trepidazione a proposito della questione del reclutamento dei docenti. Valditara si muoverà all’interno del sentiero tracciato dal suo predecessore Patrizio Bianchi? “A quanto ci risulta non dovrebbero esserci novità importanti. L’assunzione diretta da Gps (da prima fascia) finora è stata concessa solo su sostegno. Questa potrebbe essere una novità ma finora Valditara non ha scoperto le carte, cosa che ha fatto su altri fronti. A breve ci farà sapere come modificherà l’impianto creato da Bianchi sulla formazione. A quanto abbiamo capito Valditara non gradisce questo progetto. C’è tanta attesa per molti decreti da attuare, anche d’estate, siamo tutti un po’ in attesa”, questa l’opinione del nostro direttore.

Dimensionamento e denatalità

Infine, Giuliani si è concentrato sul nodo del dimensionamento scolastico: “Nella Legge di Bilancio, nell’articolo 99, si prevede l’accorpamento di più istituti. Sono circa 650 le scuole che potrebbero andarsi a fondere e perdere la presidenza. Questo è stato denunciato dai sindacati. Non è chiaro per quale motivo non si adottino quei cambiamenti attesi da tempo. I fondi del Pnrr potevano essere utilizzati approfittando della denatalità. Questa va a pesare sulla formazione delle scuole, che vengono accorpate, però continuano a esistere classi da 28-30 alunni. Da questo punto di vista siamo un po’ punto e a capo”.

“La manovra è incentrata sul caro energia. Mandare un segnale in merito, anche approfittando della riduzione di alunni, poteva essere ridurre il numero di alunni per classe, non di scuole. A quanto ci risulta non ci dovrebbero essere novità nella Legge di Bilancio a proposito, nonostante i sindacati stiano protestando. Le risorse per eventuali cambiamenti non ci sono”, ha concluso il direttore, che pensa che molto poteva essere fatto sul fronte delle classi pollaio.