Non sarebbe solo un’indiscrezione quella che vuole l’approvazione di un decreto per sanare la situazione dei quasi 50 mila maestri e maestre con diploma magistrale destinati ad uscire dalle GaE e a lasciare pure il ruolo, in oltre 5mila casi, a seguito dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato del 20 dicembre scorso. La loro assunzione, senza concorso, si farebbe, ma vi sono diversi ostacoli.
Il nuovo staff a capo del ministero dell’Istruzione starebbe già lavorando alacremente sull’atto: tuttavia, secondo l’Ansa, il decreto – fanno sapere alcune fonti – non è ancora pronto perchè non vi sono ancora le condizioni operative.
“Si stanno analizzando tutte le ipotesi e il dossier è al vaglio del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. L’ipotesi più accreditata è quella di una graduatoria ad hoc alla quale accedere diplomati magistrali e laureati in Scienze della formazione primaria accederebbero senza il superamento di concorsi”.
La graduatoria di accesso al ruolo non sarebbe, quindi, quella di Merito dei concorsi pubblici, come inizialmente indicato. Il problema è che le immissioni in ruolo e le supplenze annuali sono imminenti (vanno completate tutte tra luglio e agosto). Mentre i tempi di approvazione e di attuazione del decreto, ma soprattutto quelli della formazione delle graduatorie ad hoc, probabilmente di carattere provinciale o al massimo regionale, sono decisamente più lunghi.
“Noi avevamo chiesto all’ex ministra Valeria Fedeli un decreto di urgenza per sanare questa situazione – ha detto l’esponente della Lega Marco Pittoni, responsabile Istruzione per il Carroccio e tra i ‘papabili’ a sottosegretario all’Istruzione – ma lei ha scelto di non procedere ed ora siamo fuori tempo massimo ed è tutto più complicato”.
Insomma, il rischio è che l’attesa soluzione al problema arrivi quando i giochi per il nuovo anno scolastico saranno già fatti. Con le lezioni che ancora una volta partiranno all’insegna dell’incertezza.
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