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Disabilità e inclusione: in Molise un alunno per ogni docente di sostegno, in Lombardia rapporto più che doppio

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Proseguendo nella nostra analisi dei dati forniti dal ministero sui numeri di alunni, classi e docenti, prendiamo in esame un aspetto importante: il numero degli alunni con di disabilità e quello dei posti di sostegno Ad oggi, nelle scuole italiane risultano iscritti poco più di 311mila alunni con disabilità, mentre i posti di sostegno con circa 194mila: il rapporto medio nazionale è dunque di 1,6 alunni con disabilità per ciascun docente di sostegno.
Come al solito, però, questo valore è del tutto disomogeneo a livello nazionale.
Come si può vedere dalla tabella, spicca infatti il rapporto di 1:1 in Molise in netto contrasto con il 2,3 della Lombardia.

REGIONEALUNNIPOSTI
SOSTEGNO
RAPPORTO
Piemonte19.88716.4051,2
Lombardia55.44824.6212,3
Veneto21.00111.1931,9
Friuli-Venezia-Giulia4.7013.0731,5
Liguria7.9674.8731,6
Emilia-Romagna21.91212.0571,8
Toscana18.23314.0301,3
Umbria4.9703.9541,3
Marche8.1496.1331,3
Lazio32.44320.8041,6
Abruzzo7.6784.7201,6
Molise1.3741.3351,0
Campania33.18617.9971,8
Puglia21.90914.5561,5
Basilicata2.1611.6191,3
Calabria9.9646.6021,5
Sicilia31.24923.5021,3
Sardegna8.9697.0071,3
ITALIA311.201194.4811,6


C’è poi il dato di 1,2 in Piemonte, ma per il resto i numeri evidenziano che anche in fatto di posti di sostegno ci troviamo di fronte al solito quadro: nelle regioni del sud il rapporto insegnanti/alunni è sempre più favorevole rispetto al dato medio nazionale (fa eccezione la Campania dove il rapporto è di 1,8).
C’è poi da tenere conto di un altro fatto: sulla distribuzione dei posti di sostegno incide molto la scuola primaria e la secondaria di primo grado, in cui il numero degli alunni certificati è quasi sempre più alto rispetto agli altri ordini di scuola. E bisogna considerare che proprio alla primaria e alla secondaria di primo grado c’è una differenza importante fra nord e sud: al nord sono molto diffusi il tempo pieno e il tempo prolungato, modelli orari che sono quasi del tutto residuali in gran parte del sud.
Questo significa che con lo stesso numero di docenti di sostegno, nelle regioni del nord si garantisce l’inclusione per più tempo e a un numero maggiore di alunni con disabilità rispetto ad altre aree del territorio nazionale.