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Dispersione scolastica, le sfide delle scuole destinatarie dei fondi Pnrr: dai docenti mentori alla progettazione a lungo termine

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La dispersione scolastica è una delle priorità delle iniziative targate PNRR. Essa non va intesa nel suo esclusivo senso esplicito, dell’alunno che esce dal sistema formativo prematuramente, ma anche nel suo senso più implicito, forse quello più subdolo e sottovalutato (e quindi più pericoloso).

C’è infatti una dispersione silenziosa e quasi invisibile, che non si manifesta con fatti eclatanti come bocciature o abbandoni definitivi, ma con la demotivazione cronica e disperante e la conseguente incapacità dell’allievo di acquisire le competenze essenziali. Una dispersione che si esprime insomma come uno spreco di potenzialità personali, di opportunità di successo formativo, una dissipazione di energie, non focalizzate su uno sfidante progetto di vita. E’ situazione ben nota, del resto, quella dell’allievo che si trova fisicamente presente in classe, ma con la sua mente e il suo cuore chissà dove.

Non è solo un fatto di fragilità degli apprendimenti ma anche di disagio o malessere scolastico: disagio sperimentato nel gestire emotivamente i propri insuccessi, soprattutto nel confronto con i compagni e nel portare avanti il proprio delicatissimo processo di crescita identitaria con un’autostima che, per i più vari motivi, è sprofondata a livelli intollerabili.

Il PNRR scuola riferibile alla dispersione propone alcune direttrici: il mentoring e l’orientamento, il potenziamento delle competenze di base, il coinvolgimento delle famiglie e del territorio, percorsi formativi e laboratoriali che integrino e arricchiscano il curricolo di Istituto, così come la strutturazione di un team per la dispersione all’interno della singola scuola.

Le scuole destinatarie dei finanziamenti dovranno raccogliere tuttavia una sfida non semplice: quella di pensare a percorsi realmente efficaci lungo queste direttrici di intervento puramente indicative, quello di riempire cioè questi semplici “titoli” di cose effettivamente utili per gli allievi destinatari.

Ad esempio, limitandoci qui al solo primo punto, come realizzare il mentoring, così come previsto nelle linee operative dell’investimento 1.4? Cosa può fare il docente mentore per guidare, supportare, accompagnare l’allievo/a? In che modo dovrà utilizzare l’orientamento, in particolare l’orientamento formativo ed il lavoro sulla consapevolezza di sé da parte dell’allievo/a? Come si combina questo intervento con il lavoro di armonizzazione con gli ambiti educativi non formali e informali in cui è inserito l’allievo? E come si combina con le possibilità offerte dal territorio? Come aiutare l’allievo/a in difficoltà ad affrontare dimensioni fondamentali della vita (non solo scolastica) come la motivazione ad apprendere, la percezione di autostima e di autoefficacia, l’incapacità appresa, gli stili attributivi, le competenze metacognitive e socioemotive, la resilienza di fronte ai fallimenti? Si tratta infatti di aspetti decisivi per una effettiva inversione di tendenza nel rapporto (prima fallimentare) dell’allievo con la complessità del suo percorso formativo.

La sfida progettuale per la scuola, tuttavia, non finisce qui. Gli interventi dovranno essere progettati e realizzati in modo da innestare, nel tempo, conseguenze sistemiche a vantaggio delle prassi didattiche quotidiane, grazie alla esportabilità e fruibilità di quegli interventi, anche al di fuori del ristretto orizzonte spaziale (i soggetti coinvolti) e temporale (due anni: 2023-2024) in cui si muovono i progetti finanziati.

La scuola non ha bisogno infatti di splendidi casi isolati o di “biennali” pioggerelline nel deserto, ma di culture che si rinnovano e si dimostrano nel tempo più capaci di affrontare i problemi importanti, a cominciare da quello, cruciale, della dispersione e del disagio scolastico.

Il corso incentrato sul versante della didattica

Su questi argomenti il corso Dispersione scolastica: percorsi per prevenire e contrastare il disagio a scuola (Pnrr 1.4), a cura di Giovanni Morello, in programma dal 6 febbraio.

Il percorso propone modelli di intervento che possano essere utili per gli alunni destinatari delle azioni PNRR, ma anche esportabili nella didattica quotidiana, per la tipologia di strategie didattico-educative messe in campo, a vantaggio di tutti gli allievi.

Il corso sulla progettazione

Su questi argomenti il corso Dispersione scolastica: indicazioni e orientamenti per la progettazione (Pnrr 1.4), a cura di Giorgio Cavadi e Ornella Campo, in programma dal 6 febbraio.

Finalità del corso è quella di fornire ai Dirigenti e ai docenti delle scuole destinatarie dei fondi del PNRR az. 1.4, gli strumenti per procedere all’individuazione degli studenti target e alla definizione delle attività – in un primo approccio relativo alla progettazione di massima – secondo le Istruzioni operative prot. 109779 del 30/12/2022.