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Docente tutor, Giuliani: “Riferimento psicologico per gli alunni? Compito che non può assolvere alcun insegnante” – PODCAST

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Oggi, lunedì 17 aprile, il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani è intervenuto all’interno del programma Open Day a Radio Cusano Campus per parlare della stretta attualità a proposito di scuola.

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Giuliani si è concentrato innanzitutto sulla questione delle scuole aperte tutti i giorni fino alle 17, proposta già in atto in due realtà di Bologna. “Non è una cosa nuova. L’iniziativa rientra in amniera calzante nel Pnrr che sostiene le scuole anche in questo versante. Alcuni miliardi sono stati investiti. Parliamo circa di 100mila euro per ogni scuola per il capitolo di spesa legato alla lotta alla dispersione scolastica”.

Quali differenze tra tutor e psicologi?

Il nostro direttore ha parlato del problema del disagio giovanile citando quanto detto di recente da Irene Manzi: “Proprio ieri abbiamo riportato la nota di Manzi (Pd) che ha conteggiato un suicidio al mese dall’inizio del 2023 che riguarda studenti, in prevalenza universitari, che covavano malesseri. Questo ha riproposto la necessità di inserire in ogni ateneo e in ogni scuola uno psicologo che possa fungere da riferimento per questi ragazzi. Non che sia risolutivo ma magari qualcuno si potrebbe salvare. Dietro questi drammi spesso ci sono episodi di solitudine, di mancanza di riferimenti. Si tratta di un compito che non possono assolvere i docenti”, ha sottolineato.

I docenti tutor, secondo Giuliani, dovranno fare compiti diversi dagli psicologi: “Dalle 15 di oggi le scuole possono inviare i nominativi dei docenti tutor e orientatori, si parla di 40mila figure professionali. Ritengo che non si debba fare confusione: il tutor può essere di supporto alle indicazioni a volte farraginose per l’orientamento, per dare supporto nel post-diploma. Questa figura per ora è introdotta nel triennio finale delle superiori; forse andrebbe introdotta anche alla fine delle medie, visto che molti ragazzi sbagliano nella scelta della scuola”.

“Bisogna pensare al dopo Pnrr”

Ecco quali potrebbero essere i benefici di un’apertura pomeridiana “ordinaria” delle scuole a livello sociale: “Nel pomeriggio le scuole potrebbero fungere da punto di riferimento locale e territoriale anche per evitare che si formino baby gang, che i più fragili vengano trascinati in un’alternativa. Con i fondi del Pnrr ci saranno altre realtà simili, speriamo nei maggiori centri cittadini nazionale. L’importante è che in queste realtà ci siano dei docenti, dei formatori con formazione adeguata, non possono essere i docenti che sono in classe al mattino, altrimenti si rischia di fare una baby-parking che non avrebbe molto senso”.

“Stanno partendo in questi giorni tanti Pon con i fondi del Pnrr, è probabile che vengano attivate attività simili a quella di Bologna. Il ministero dovrebbe vigilare affinchè non si torni in dietro dopo il triennio. Queste attività dovrebbero entrare a regime e venire finanziate stabilmente. Bisogna trovare una modalità per il dopo Pnrr”, ha puntualizzato Giuliani.