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Docente vicario: ne parla anche il Governo, dunque esiste (ma forse no); Ancodis ironizza

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Le decisioni sul dimensionamento delle scuole prese dal Governo stanno provocando più di una presa di posizione.
Su un punto interviene anche l’Ancodis (Associazione nazionale dei collaboratori dei dirigenti scolastici) che sottolinea in particolare il passaggio secondo cui per l’anno scolastico 2025/26 le scuole interessate dal dimensionamento potranno contare sull’esonero di un docente vicario del dirigente scolastico.
“Facciamo rilevare – sottolinea il presidente dell’Associazione Rosolino Cicero – che la figura del ‘vicario’ è sconosciuta dalla legge e dal contratto. Oggi non esiste la funzione vicaria però nel linguaggio scolastico è comunemente ma impropriamente adottato”.
Dopo l’entrata in vigore delle norme sulla autonomia, osserva Cicero, si è continuato a parlare sia nelle note ministeriali che nel linguaggio formale di docente vicario.
“Allora possiamo dire che c’è ma non esiste” ironizza il presidente di Ancondis che prosegue: “Vogliamo finalmente dare una identità contrattuale a questa figura che di fatto è riconosciuta nella scuola autonoma? Vogliamo finalmente dire che occorre trovare una soluzione di sistema al vulnus giuridico della sostituzione del ds assente per giusta causa?”
Quello del funzionamento organizzativo e didattico delle istituzioni scolastiche autonome è un tema rilevante e possibile, secondo Ancodis, “grazie al lavoro della ‘squadra dell’autonomia’ i cui componenti progettano, programmano, monitorano, verificano e, laddove necessario, suggeriscono azioni correttive o promuovono scelte che integrano decisioni già stabilite”.
“Allora – conclude Rosolino Cicero – occorre certamente un vicario in tutte le scuole autonome ma anche il riconoscimento della squadra dell’autonomia contrattualmente strutturata e riconosciuta (Area delle figure di sistema) in un percorso di carriera integrato alla funzione docente, interessata da una formazione specifica e da un processo di valutazione dei dirigenti e dei loro collaboratori”.
Vedremo se nell’ormai imminente rinnovo del CCNL della scuola si terrà conto di questa problematica e si proverà a dare una prima soluzione al problema.