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Flavio Briatore: “Niente università per mio figlio”. Elisabetta Gregoraci: “Deve fare ciò che sente, se vuole studiare deve farlo”

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“Mio figlio non andrà all’università, lo porterò a fare il mio lavoro. Non ho bisogno di un avvocato. Se mio figlio non lo vuole fare va fuori casa”: queste le parole dell’imprenditore Flavio Briatore, che l’anno scorso hanno sollevato moltissime polemiche.

Elisabetta Gregoraci: “Deve scegliere lui”

Il 74enne, lo ricordiamo, ha un figlio di quattordici anni, Nathan Falco, avuto con la showgirl Elisabetta Gregoraci. Quest’ultima è intervenuta nuovamente sul tema ai microfoni del podcast Mamma Dilettante“, di Diletta Leotta.

Ecco le sue parole: “Mio figlio è molto sveglio per la sua età, è bravo a scuola, io ci tengo tantissimo, parla quattro lingue”, ha esordito. “Flavio non vuole che vada all’Università? Io credo che lui debba fare quello che sente. Lo studio è importante, quindi se avrà voglia di studiare e di andare all’università lo deve fare. In ogni caso vedo che quello che fa suo papà gli piace, potrebbe essere una cosa importante per lui, ma dovrà scegliere lui, ognuno deve inseguire i propri sogni e coltivarli. Bisogna provare, gli lascerò molta libertà”.

L’Italia funziona grazie a chi è ignorante?

Ed ecco cosa ha detto l’anno scorso Briatore sulla scuola: “Il vero problema dell’Italia è la burocrazia, che ammazza gli imprenditori. Ho incontrato dei falegnami in un’officina l’altro giorno, che non avendo delle aziende che possono sopravvivere da sole, ai figli fanno fare altro, li mandano a scuola e all’università. Tra 20 anni non ci saranno più falegnami o muratori. L’Italia funziona perché ci sono piccole e medie imprese dove chi ci lavora non sa neanche dov’è Roma, non sa neanche chi è il ministro del lavoro, non gliene frega niente. Se queste imprese funzionano, il figlio è invogliato a fare il lavoro del padre. Il lavoro manuale deve essere incentivato”.

“Ho criticato la prof di mio figlio perché voleva far studiare Pirandello”

“Mio figlio fa la scuola internazionale a Montecarlo, principalmente in lingua inglese, poi in francese e dopo in italiano. Quest’anno è arrivata una professoressa d’italiano che faceva studiare, nella classe di mio figlio, Pirandello. Io l’ho chiamata e le ho detto: ‘Guardi che questi ragazzi qui sono italiani ma l’italiano è la terza lingua’. Adesso sembra che l’abbia capito”, ha detto Briatore in precedenza, scatenando polemiche.

Ecco gli elementi della scuola del futuro secondo l’imprenditore: “Il Governo deve investire sulla scuola. La scuola deve prepararli per il futuro, iniziando dalle lingue, e su quello in Italia siamo molto scarsi. Poi passando dalle nuove tecnologie. La scuola deve prima preparare i professori per questo. Bisogna partire dalla scuola, e prima della scuola partire dagli insegnanti”.

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