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Briatore: “I falegnami mandano i figli a scuola, così questi mestieri spariranno. Mio figlio? Niente università o va via di casa”

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Il noto imprenditore e personaggio dello spettacolo Flavio Briatore ha parlato nuovamente di scuola. Stavolta lo ha fatto partecipando alla trasmissione di Rai3 Carta Bianca ieri, 27 giugno. Le sue parole, anche in questa occasione, sono destinate a far discutere.

Briatore ha lodato l’operato del Governo guidato da Giorgia Meloni, riferendosi soprattutto all’abolizione del reddito di cittadinanza: “Così i giovani vanno a lavorare e smettono di stare sul divano. Il reddito rimarrà per chi ne ha bisogno”, ha detto. Briatore ha poi parlato di turismo, spiegando che non bisogna criminalizzare chi fa viaggi di lusso, come spesso a suo avviso si fa in Italia.

L’Italia funziona grazie a chi è ignorante?

Ed ecco cosa ha detto sulla scuola: “Il vero problema dell’Italia è la burocrazia, che ammazza gli imprenditori. Ho incontrato dei falegnami in un’officina l’altro giorno, che non avendo delle aziende che possono sopravvivere da sole, ai figli fanno fare altro, li mandano a scuola e all’università. Tra 20 anni non ci saranno più falegnami o muratori. L’Italia funziona perché ci sono piccole e medie imprese dove chi ci lavora non sa neanche dov’è Roma, non sa neanche chi è il ministro del lavoro, non gliene frega niente. Se queste imprese funzionano, il figlio è invogliato a fare il lavoro del padre. Il lavoro manuale deve essere incentivato”.

Briatore dice che applicherà questo assunto anche nel privato: “Mio figlio non andrà all’università, lo porterò a fare il mio lavoro. Non ho bisogno di un avvocato. Se mio figlio non lo vuole fare va fuori casa”. In pochi sanno che, in ogni caso, i genitori dell’imprenditore erano maestri elementari; anche sua sorella più giovane, secondo vari giornali di gossip, fa l’insegnante.

Ecco, poi, un attacco ai Governi precedenti: “Avete buttato via i soldi, come per i banchi a rotelle. I deboli si aiutano con posti di lavoro, non facendo l’elemosina. Vogliamo assumere, date una mano alle imprese. Sennò ad aiutarci quando rimaniamo fuori dalla porta di casa ci saranno notai e avvocati. Togliere la burocrazia, togliere le belle arti”, ha detto in modo provocatorio.

“Ho criticato la prof di mio figlio perché voleva far studiare Pirandello”

“Mio figlio fa la scuola internazionale a Montecarlo, principalmente in lingua inglese, poi in francese e dopo in italiano. Quest’anno è arrivata una professoressa d’italiano che faceva studiare, nella classe di mio figlio, Pirandello. io l’ho chiamata e le ho detto: ‘Guardi che questi ragazzi qui sono italiani ma l’italiano è la terza lingua’. Adesso sembra che l’abbia capito”, ha detto Briatore qualche mese fa, scatenando polemiche.

Ecco gli elementi della scuola del futuro secondo l’imprenditore: “Il Governo deve investire sulla scuola. La scuola deve prepararli per il futuro, iniziando dalle lingue, e su quello in Italia siamo molto scarsi. Poi passando dalle nuove tecnologie. La scuola deve prima preparare i professori per questo. Bisogna partire dalla scuola, e prima della scuola partire dagli insegnanti”.

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