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Esami di Stato da rifare a Spadafora (ME), il TAR blocca tutto. Scrutini ed esami nelle mani di ispettori e tribunali

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Si complica ulteriormente la vicenda dell’esame di Stato da rifare per 11 studenti dell’indirizzo linguistico Galilei di Spadafora: il TAR Catania ha accolto il ricorso della maggioranza delle famiglie che avevano impugnato la decisione dell’USR Sicilia di far rifare le prove orali a partire dal prossimo 20 settembre.
In considerazione della situazione di gravità ed urgenza, il TAR ha ritenuto di non poter attendere fino alla data prevista per la trattazione dell’istanza cautelare collegiale (18 ottobre) e ha quindi deciso di sospendere tutto.

Intanto stanno emergendo anche alcune notizie sui motivi che avevano indotto l’USR a disporre una ispezione: sembra che la relazione ispettiva abbia evidenziato irregolarità piuttosto pesanti.
In particolare nel corso dell’ispezione sarebbe emerso (la “voce” circolava da tempo già nella scuola ma ora è stata confermata anche da un articolo di Repubblica) che diversi studenti erano stati informati da uno o più docenti della Commissione sulle domande e sugli argomenti che sarebbero stati oggetto della prova orale.

A questo punto non resta che aspettare gli eventi, anche se la vicenda sembra dare ragione a coloro che, nei social, commentano: “D’ora in avanti esami e scrutini li facciano direttamente ispettori e giudici del TAR e si sollevino i docenti da questa incombenza”.
A Spadafora, il caso sta facendo discutere molto; c’è chi parteggia per la famiglia che ha presentato il ricorso iniziale e c’è chi dice che ha fatto bene il TAR Catania a sospendere tutto perché non è giusto far rifare l’esame a tutti.
Ma c’è anche chi – più sottilmente – afferma che la studentessa che ha dato avvio a tutta l’inchiesta è stata davvero un po’ ingrata.