Home Attualità Fabiola Gianotti, direttrice del CERN: “È iniziato tutto a 17 anni quando...

Fabiola Gianotti, direttrice del CERN: “È iniziato tutto a 17 anni quando ho letto la biografia di Marie Curie”

CONDIVIDI

Breaking News

April 09, 2025

  • Nuove Indicazioni Nazionali per le superiori in vigore dal 2027, l’annuncio di Valditara: “Già al lavoro” 
  • La regina Camilla insieme a Valditara in visita in una scuola di Roma 
  • Scena muta alla maturità per “blocco emotivo”, presenta certificato medico ma viene bocciata: il Tar dà ragione alla scuola 
  • Spray al peperoncino a scuola, qualcuno semina il panico: malori per tre alunni e due adulti, uno in ospedale 

Fabiola Gianotti racconta con passione il momento in cui, a 17 anni, la sua vita ha imboccato una strada precisa e irreversibile. In un’intervista al Corriere ha spiegato: “Lessi una biografia di Marie Curie. È stata una svolta. Ho capito che la fisica mi avrebbe permesso di trovare risposte alle mie domande”. Quella lettura, apparentemente semplice, accese in lei una scintilla, trasformando la curiosità infantile per il cielo stellato in una determinazione adulta: diventare una scienziata. Da allora, la ricerca è diventata per lei non solo una professione, ma una vocazione: “Non c’è niente di più affascinante che contribuire, con il nostro lavoro quotidiano, ad accrescere le conoscenze dell’umanità”.

Quella scelta giovanile ha portato Gianotti a diventare uno dei volti più noti della fisica contemporanea. Oggi, Direttrice Generale del CERN, condivide il suo amore per la scienza con i giovani, sottolineando l’importanza della ricerca: “La scienza è essenziale per affrontare i problemi globali attuali, dal cambiamento climatico alla protezione dell’ambiente”. Le sue parole non sono solo uno slogan, ma un invito a guardare alla scienza come strumento di progresso, bellezza e speranza per il futuro.

La determinazione di quella diciassettenne, nata sotto le stelle e alimentata dalla lettura, ha portato a scoperte straordinarie, come quella del bosone di Higgs, che Gianotti ricorda con emozione. “Il 4 luglio 2012 è stato un giorno indimenticabile: sembrava di essere a un concerto rock. La scoperta del bosone di Higgs è un risultato straordinario, perché senza il meccanismo legato a questa particella non saremmo qui”. La passione per l’“infinitamente piccolo” continua a essere il motore della sua carriera, spingendola a immaginare infrastrutture sempre più grandi per svelare i segreti dell’universo.