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Filiera tecnico-professionale: continuano le polemiche sulla sperimentazione voluta dal Ministro anche contro il parere del CSPI; Manzi (PD): “Scelta approssimativa”

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Non si placano le polemiche sulla sperimentazione della filiera tecnologico-professionale decisa dal ministro Valditara.
A commentare la vicenda è arrivata nelle ultime ore Irene Manzi, responsabile scuola del Partito Democratico che sottolinea: “Sorprende che il Ministro Valditara abbia inviato alle scuole una circolare per l’adesione alla sperimentazione quadriennale della filiera tecnico professionale, che va fatta entro il 30 dicembre, nonostante il parere negativo con motivate osservazioni dato dal Consiglio superiore della Pubblica istruzione sul testo del decreto ministeriale alla base della circolare e con una discussione parlamentare sulla riforma della filiera tecnico professionale in corso al Senato”.

“In particolare – aggiunge – la sperimentazione disciplinata dal decreto ministeriale è stata definita dal maggiore organo collegiale e consultivo della scuola italiana frettolosa, priva del tempo necessario per orientare gli studenti e per formare e affiancare i docenti. Rilievi di merito pesanti che avrebbero richiesto una riflessione supplementare da parte del ministro. E il Ministro invece che fa? Procede ugualmente nonostante il parere contrario con il serio rischio di generare disparità tra le istituzioni scolastiche, impedire un serio ed efficace orientamento agli studenti e creare enormi problemi di gestione alle scuole”.

Il problema dei tempi

I problemi maggiori riguardano i tempi: potrebbe infatti essere difficile se non impossibile fornire a studenti e famiglie le informazioni necessarie sulle novità in arrivo.
Nel tentativo di superare il problema, proprio nella giornata di lunedì 11 il Ministero ha presentato ai sindacati la circolare sulle iscrizioni per il prossimo anno annunciando che le operazioni prenderanno avvio il 18 gennaio e si concluderanno il 10 febbraio.

Resta il fatto che, per intanto, il disegno di legge di riforma è ancora fermo al Senato e c’è il rischio che alla fine il provvedimento approvato dal Parlamento non sia perfettamente “allineato” con quanto previsto dal decreto ministeriale sulla sperimentazione.
Tutti elementi che irritano non poco le opposizioni che, peraltro, stanno anche dando voce alle proteste che arrivano dal mondo della scuola.

Irene Manzi (PD): “Scelta approssimativa e affrettata”

Conclude infatti Irene Manzi: “Tra la scelta sbagliata e inutile di creare un liceo del Made in Italy, che dovrebbe partire il prossimo anno, ma non è ancora legge e una sperimentazione approssimativa e affrettata, il Ministro Valditara dimostra di non avere alcun interesse a confrontarsi con il mondo della scuola per dare il via a riforme necessarie e organiche, che tengano conto del lavoro già fatto. Per l’ennesima volta assistiamo a un provvedimento bandiera che, in questo caso, rischia di mettere ulteriormente in difficoltà e non poco il sistema di istruzione”.