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“Genitori in fuga”

L’ultimo Rapporto realizzato dall’Eurispes, in collaborazione con Telefono Azzurro, la cui introduzione s’intitola "Genitori in fuga", mette molto bene in evidenza la solitudine dei minori costretti a trovare le risposte alle loro domande di  crescita e di sviluppo, più che nella famiglia, altrove anche se, per altro verso, esprimono tanta voglia di famiglia.
La vita dei bambini, secondo il "Rapporto Nazionale sulla condizione dell’infanzia, della preadolescenza e dell’adolescenza", è dominata dalla televisione alla quale recentemente si sono affiancate  le nuove tecnologie, l’internet e i telefonini.
Dure le accuse contro la televisione davanti alla quale i minori trascorrono troppe ore, quasi 1.100 l’anno, di fronte alle 800 che trascorrono tra i banchi a scuola.
Nel 2000 il 64,4% dei bambini italiani ha usato un computer. Di essi, però, il 56,4% se ne è servito per i videogiochi, il 15,4% per navigare in Internet. Solo il 27% l’ha utilizzato per lo studio.
Nel Rapporto i genitori vengono impietosamente messi sotto accusa. Hanno, infatti, rinunciato al loro ruolo di educatori demandando ai mass media, prima, e alla scuola, dopo, il compito di educatori.
Il 43,1% degli studenti delle scuole superiori, nonostante la crisi della famiglia, vede questa come un "nido", il 24,7% come un "albergo", il 14,7% come una "tana". Solo il 2% come una "casa". Ancora: per il 58,3%  la famiglia dà protezione, per il 36,2% detta regole e condotte di vita.
La famiglia,  per i due terzi degli intervistati, è tenuta insieme dall’amore, per il 4,7% dall’abitudine.
I genitori sono considerati "moderni" dal 28,9% dei ragazzi intervistati, dal 25,8% "comprensivi", dal 10,3% "tolleranti" e dall’1,7% intolleranti.
I genitori sono generosi con i loro figli e li fanno aggetto di regali solo se sono bravi a scuola. Il 66% dei bambini delle scuole elementari  e il 54% dei ragazzi delle scuole medie, infatti, riceve doni e regali dai genitori solo per i successi a scuola.

Giuseppe Guzzo

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