
Oggi, 27 gennaio, è la Giornata della Memoria che ricorda le vittime dell’Olocausto in occasione dell’anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz nel 1945 istituita in diversi paesi europei e in Italia con la Legge 211 del 20 luglio 2000.
Come c’è scritto sul sito del Ministero dell’Interno, il 1° novembre 2005 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunita a New York, ha aderito alla celebrazione della ricorrenza chiedendo agli Stati membri di “mettere a punto programmi educativi per scolpire nelle memorie delle generazioni future gli insegnamenti dell’Olocausto, per aiutare a prevenire gli atti di genocidio”.
Il messaggio di Valditara
Ecco il messaggio di oggi del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Nella ricorrenza del Giorno della Memoria, ricordiamo commossi le vittime della Shoah e rinnoviamo l’impegno a conservarne il ricordo affinché simili atrocità non si ripetano. L’educazione al rispetto di ogni persona e la promozione della dignità umana sono per noi un dovere verso le future generazioni”.
In occasione della Giornata della Memoria è stata inviata una nota alle scuole. “Il Ministero dell’Istruzione e del Merito è da anni impegnato nel mantenere vivo il ricordo su quanto è accaduto, attraverso incontri, momenti comuni di approfondimento dei fatti e di riflessione, attività di formazione e adozione di bandi di concorso per permettere alle giovani generazioni di interiorizzare il valore della memoria anche ai fini della ‘costruzione’ della propria coscienza sociale. In allegato la nota inviata alle scuole al fine di favorire la riflessione in ordine alla ricorrenza nell’ottica della prosecuzione delle attività anche nel resto dell’anno scolastico”, questo un estratto.
Intervistato dal Tg2 Post, Valditara ha aggiunto: “È un giorno importante perché serve a non dimenticare una tragedia immane che ha travolto il popolo ebraico e l’Europa. Abbiamo aumentato le risorse per la visita al campo di sterminio di Auschwitz perché i giovani possano toccare con mano quello che è successo. Non basta leggerlo sui libri di storia. Il fatto che in Europa e in Italia ritornino i fantasmi dell’antisemitismo deve farci molto riflettere”.