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Giornata della scrittura a mano: proposta di FdI

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Dove le Accademie non possono, né la cosiddetta società civile, né le scuole, né altre organizzazioni culturali e di pensiero, interviene una certa politica che ama tutto mettere per legge e codificare, come l’uso forzoso della lingua italiana contro i barbarismi con pena pecuniaria per chi trasgredisce, o il ripristino della leva militare perché la disciplina da caserma rende più uomini, rafforza il carattere, educa alla disciplina. 

Ebbene, partendo proprio da questi presupposti, Fratelli d’Italia, il partito di destra della premier Meloni,  ha proposto una legge con la quale si istituisce la “Giornata nazionale della scrittura a mano”.

Prima firmataria Monica Ciamburro che in commissione Cultura alla Camera vuole dedicare il 23 gennaio di ogni anno alla valorizzazione della scrittura manuale in tempo di computer, tablet e smartphone. 

Il testo, scrivono le agenzie,  si compine di cinque articoli e prevede tra le altre cose l’istituzione di un comitato di sette componenti che si occupi del coordinamento delle iniziative della Giornata ma anche di portare avanti la candidatura della scrittura a mano a patrimonio dell’Unesco.

 “Il riconoscimento del valore della calligrafia e della scrittura costituiscono una risorsa per lo sviluppo delle capacità cognitive dei bambini, rappresentando un investimento nel capitale umano nazionale in un’ottica di lungo periodo”.

E per codificare tutto ciò, è d’uopo istituire una giornata della scrittura, come se la scuola, e dunque i docenti e la sua organizzazione didattica non fosse in grado di intervenire