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Giornata Mondiale della Gentilezza, la scuola renda gli studenti più altruisti: l’auspicio di Giannelli (Anp) si scontra con la realtà

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Diffondere la gentilezza per rendere il mondo un luogo migliore: è lo spirito con cui è stata istituita 24 anni fa la Giornata Mondiale della Gentilezza. L’iniziativa è del World Kindness Movement, un’organizzazione no-profit che ha scelto il 13 novembre come ricorrenza, dopo che nel 1997 si era svolta la prima conferenza a Tokyo, con società di solidarietà provenienti da tutto il mondo. La mission della Giornata è quella di “ispirare gli individui verso una maggiore gentilezza e collegare le nazioni per creare un mondo più gentile”. In Italia sono quattro i progetti attivi, tutti con giovani coinvolti.

La scuola sia vicina ai fragili

Anche la scuola, quindi, deve fare la sua parte. “L’odierna ricorrenza della Giornata della Gentilezza ci invita a riflettere sul nostro modo di porci, sui nostri atteggiamenti e sulle nostre relazioni con le altre persone”, ha detto Antonello Giannelli, presidente nazionale Anp.

“È una riflessione di cui noi, gente di scuola, non possiamo mai dimenticarci perché lavoriamo con bambini e ragazzi in crescita che, negli anni che trascorrono con noi, devono affrontare e superare molte fragilità”.

Giannelli ritiene che l’istituzione scolastica abbia “il preciso compito” verso i giovani “di accompagnarli in questo percorso di vita e di aiutarli a strutturarsi come persone”.

“Se riusciremo a rendere i nostri studenti più gentili e più attenti al prossimo potremo dire di aver fatto la nostra parte per rendere il mondo migliore”, ha concluso il leader del primo sindacato dei presidi.

Un auspicio, quello di Giannelli, che non sempre trova corrispondenza nella realtà: anzi, negli ultimi anni da parte di un numero crescente di alunni e studenti si è ravvisato un rispetto minimale nei confronti dei compagni e dei docenti, con l’individualismo (e non di rado la maleducazione) invece sempre più prevalente.

Volontari della Croce Rossa in tutta Italia

Sulla Giornata della gentilezza si è soffermata anche la Croce rossa italiana, sostenendo che “è una voce amica, un sostegno concreto e un aiuto sicuro che” noi garantiamo “ogni giorno attraverso il numero di pubblica utilità 1520 e l’impegno dei volontari in tutta Italia“.

Con l’occasione, è stato rilanciato il progetto “CRI per le Persone – Il tempo della gentilezza”, realizzato con il contributo del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il progetto prevede una serie di attività a favore delle persone più vulnerabili per contrastare le solitudini involontarie, le fragilità e favorire percorsi di inclusione sociale attraverso piccole e quotidiane pratiche di gentilezza.

Per questo scopo sono stati attivati supporto psicologico telefonico, telemedicina e telecompagnia, un desk medico in grado di fornire informazioni e orientamento ai servizi sul territorio e un servizio di assistenza per non udenti.

Rocca: ‘Il Tempo della gentilezza’ non si ferma

“Nel 2020 il mondo intero si è fermato. Distanziamento sociale, solitudine. Eppure, c’è chi ha affrontato tutto questo – ha detto Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana – ora dopo ora, giorno dopo giorno, dedicandosi agli altri, sempre con gentilezza: parlo dei nostri operatori sanitari e dei volontari in prima linea nella lotta al Covid-19. Hanno tenuto la mano dei pazienti nelle ambulanze in biocontenimento. Hanno sostenuto i malati nelle strutture sanitarie e bussato alle porte di chi era solo. Hanno fatto in modo che nessuno fosse abbandonato alle proprie paure. Ed è tutto quello che continuano a fare, quotidianamente.

“‘Il Tempo della gentilezza’ nato durante la pandemia, non si ferma”, ha puntualizzato il presidente.

“Oggi più che mai è necessario dare risposte concrete alle nuove povertà e a tutte quelle fragilità frutto delle conseguenze socio-economiche del virus”, ha concluso Rocca.