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Giulia Cecchettin, l’appello a Valditara: “La vita della vittima 106 è nelle sue mani”. Madame: “Invito i docenti ad aprire dibattiti”

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Dall’omicidio della giovane 22enne Giulia Cecchettin si è aperto un profondo dibattito sull’educazione dei giovani: se, come dice Paolo Crepet, non si tratta di un raptus ma di un fatto strettamente legato alla cultura e alla società, e se come dice la stessa sorella della vittima l’assassino è “figlio del patriarcato” è chiaro che bisogna parlare proprio di educazione.

Gli appelli dal mondo dei social

Sono moltissimi i personaggi famosi che hanno chiamato in causa proprio la scuola come luogo in cui si dovrebbero educare i bambini e le bambine a vivere relazioni sane con gli altri, a non trattare gli altri come oggetti. La cantante Madame ha fatto un appello su Instagram a genitori e docenti: “Invito genitori e insegnanti ad aprire dibattiti su quanto accaduto con i propri ragazzi”, ha scritto.

La celebre youtuber Iris Babilonia ha fatto un appello al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara rilanciato da Elisa De Marco, nota come Elisa True Crime, entrambe molto seguite dai giovanissimi, chiedendo di cambiare il curriculum scolastico. “Da questo momento in poi considero un crimine dello Stato ogni giorno che passa senza che l’educazione emotiva sia nel programma scolastico, dalla prima elementare alla quinta superiore. Non come materia extra, non come ora in più in cui fare baccano. Una materia con libri, voti e interrogazioni che faccia media come qualunque altra. Perché di conoscere il latino e le regole grammaticali ce ne facciamo poco, se non sappiamo instaurare relazioni sane”.

“A Valditara spetta l’arduo compito di correggere l’inefficacia del sistema scolastico attuale. Aspettiamo che il curriculum scolastico venga aggiornato. Abbiamo una certa fretta perché la vita della numero 106 potrebbe essere nelle sue mani. L’educazione alle relazioni non deve essere un discorsetto ogni tanto. Se un genitore è ignorante in matematica lo Stato riserva ai suoi figli l’opportunità di apprenderla a scuola. Lo stesso deve valere per l’educazione emotiva”.

Chi dovrebbe insegnare educazione alle relazioni?

Di fronte ad appelli del genere ci sono comunque alcuni dubbi. C’è chi crede che non bisogna addossare alla scuola anche il compito di educare alle relazioni, cosa che dovrebbe essere prerogativa della famiglia. Alcuni giornalisti si sono chiesti poi nel concreto come dovrebbe funzionare l’ora di educazione emotiva a scuola. Il giornalista Mario Lavia ha scritto: “Ma chi lo fa l’insegnante di educazione affettiva? Che titoli dovrebbe avere? Chi lo abilita?”. Gli ha fatto eco la giornalista Annalisa Chirico: “Sento parlare di ‘educazione affettiva’ e mi domando chi dovremmo chiamare nelle scuole a insegnarla. Sarebbe più serio dire ai giovani che esiste il bene e il male. Dal male dobbiamo saperci difendere. Chi rapisce e ammazza una ragazza non difetta di educazione: è un criminale”.

Sono responsabili anche i testi misogini di alcune canzoni?

C’è anche chi ritiene responsabili, del rafforzamento di una cultura maschilista e patriarcale, anche i prodotti culturali, prime fra tutte i testi di alcune canzoni trap. Questa questione è stata sollevata dall‘attrice Cristiana Capotondi, ospite di “In Altre Parole”, programma di La7.

“Ma l’avete ascoltata la musica trap, di come viene trattata la donna nella musica trap? La ascoltano gli adolescenti. Di che ci sorprendiamo se un giovane di 22 anni considera una donna come un oggetto tale per cui ti tolgo la vita”. 

Cosa farà il Governo?

Ma cosa farà il Governo? E la scuola? A chiedere provvedimenti rivolgendosi direttamente alla premier era stata la segretaria Pd, Elly Schlein: la richiesta della dem di una legge che introduca educazione al rispetto e all’affettività nelle scuole, però, ad oggi non ha sortito effetto. “Mettiamo da parte lo scontro politico – ha detto Schlein a In Mezz’ora, su Rai Tre annunciando anche una contromanovra di Bilancio con proposte su scuola, sanità, salari – , ancora non ho avuto risposte, ma noi ci siamo, torneremo a cercare uno spazio di lavoro comune. Bisogna lavorare sulla prevenzione, di segnali non ne abbiamo avuti, ma questo è il momento”.

La numero uno del Pd ha spiegato di essersi “rivolta a Meloni per dire almeno su questo mettiamo da parte lo scontro politico e proviamo a far fare un passo in avanti al Paese. La repressione non basta, per sradicare la tossica cultura patriarcale, bisogna partire dall’educazione al rispetto e all’effettività nelle scuole. Ho chiesto a Meloni di approvare insieme una legge”.

Nel frattempo il ministro Giuseppe Valditara ha chiesto di fare un minuto di silenzio nella giornata di martedì in onore della ragazza e di tutte le donne abusate e vittime di violenza. Nel frattempo mercoledì sarà presentato il piano “Educare alle relazioni”

“È già stato approvato all’unanimità dalla Camera, e mercoledì sarà in aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo“: sono stati aumentati “considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza. È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole”. A scriverlo sui social è stata la premier Giorgia Meloni commentando l’omicidio della giovane.