Nel quadro della riforma dell’ordinamento didattico universitario (si veda in Ulteriori approfondimenti l’articolo dal titolo "Riforma dei percorsi universitari") vi sono delle eccezioni alla prevista introduzione del cosiddetto percorso ad Y (un primo anno comune di base, cui fa seguito la possibilità di optare per un biennio professionalizzante ed un altro a carattere metodologico-formativo, che prelude al biennio specialistico).
L’apposita commissione del Miur, infatti, ha raggiunto l’accordo sulla definizione della nuova classe di "laurea magistrale" (sarà la nuova definizione della "laurea specialistica") in Giurisprudenza, relativa al percorso unitario quadriennale successivo all’anno di base, indirizzato alle competenze proprie delle professioni legali. La "formula giusta", in questo caso, sarà quindi la seguente: 1+4.
"L’accordo – ha commentato il sottosegretario Maria Grazia Siliquini, presidente della Commissione – è il frutto di un ampio lavoro di mediazione ed è stato raggiunto grazie alla condivisione e all’accoglimento delle istanze presentate dai rappresentanti dell’Università e del mondo professionale, armonizzando tra loro le diverse richieste. Per la formazione dei futuri avvocati, magistrati e notai, abbiamo scelto di costruire un percorso organico che garantirà maggiore omogeneità formativa sul territorio nazionale, visto che i professionisti operano su tutto il Paese".
Tra gli obiettivi formativi da perseguire attraverso gli insegnamenti caratterizzanti occorre, per la senatrice piemontese, introdurre la conoscenza giuridica di almeno una lingua straniera, potenziare l’informatica giuridica e soprattutto la dimensione europea della formazione che sarà sviluppata in tutti gli insegnamenti. Saranno comunque gli Atenei, nell’ambito della propria autonomia, a determinare gli specifici indirizzi nonché la scelta delle attività affini ed integrative.
Anche nell’ambito di Giurisprudenza sarà previsto un percorso triennale "professionalizzante" (1+2), sulla scia dell’attuale classe di laurea di Scienze giuridiche. "I giovani – ha concluso il sottosegretario al Miur – potranno conseguire una laurea che assicurerà loro uno sbocco lavorativo nell’ambito dei servizi giuridici, delle consulenze alle imprese, ma anche della carriera direttiva nella Pubblica Amministrazione".
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