
“Linea dura contro l’immigrazione irregolare, contro chi sfrutta la povera gente per fare mega affari”, ma un’attenzione a chi si comporta bene: ha diritto a prendere la cittadinanza italiana, che “è una cosa seria sia per chi l’acquista per ius sanguinis sia per chi l’acquista perché vive in Italia per un certo tempo”. Parla chiaro Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri del Governo Meloni, durante il suo intervento di apertura di ‘Azzurri in vetta’, la kermesse di Forza Italia svolta l’11 gennaio a Rivisondoli, in provincia dell’Aquila.
Come più volte detto in passato, il numero uno del partito fondato da Silvio Berlusconi conferma che non intende “fare marcia indietro su quello che” il suo raggruppamento politico ha “chiamato lo ‘Ius Italiae’: la nostra proposta alla Camera non è una proposta lassista, semmai una proposta più seria che rende più efficace la nostra legge riguardo alla concessione della cittadinanza a chi non nasce cittadino italiano”.
Contro chi viene in Italia a delinquere e a non rispettare le regole, ha continuato, “vogliamo regole più serie e magari anche più severe. Ma bisogna guardare ai 900 mila studenti che frequentano le scuole italiane, che parlano italiano, che si sentono italiani, che possono diventare cittadini italiani”.
Quindi ha ribadito che “tutto ciò non ha nulla a che fare con chi delinque. Chi delinque delinque, punto e basta, chi è straniero e delinque deve essere o arrestato o espulso. Però chi si comporta bene, dopo 10 anni di scuola in Italia”, quindi frequenti gli istituti scolastici con profitto, “credo che, vivendo nel nostro Paese, abbia diritto a diventare cittadino italiano“.
A livelli di maggioranza, sul principio di cittadinanza “non c’è stata alcuna frenata”, aveva detto a metà ottobre Tajani spiegando che i partiti che guidano in questo momento l’Italia non hanno “ancora affrontato il tema”.
Anche in quell’occasione, al suo arrivo al Domina-Zagarella di Santa Flavia, nel Palermitano, per la convention di Forza Italia, il successore di Silvio Berlusconi alla guida di Forza Italia non si era sottratto alle domande su ius scholae e ius sanguinis, ricordando che il suo partito ha già presentato proposte di legge da “discutere con tutti” perchè “vogliamo aprire un dibattito”.
L’esigenza dell’apertura al dialogo interno alla maggioranza era stata già espressa da Valentina Aprea, responsabile dipartimento Istruzione di Forza Italia, direttamente alla Tecnica della Scuola solo alcuni giorni prima durante Didacta Puglia: “il problema non viene giudicato una priorità dalla maggioranza, ma credo anche che con il giusto tempo e con le giuste ragioni entro questa legislatura il segretario Tajani riuscirà a ottenere questo risultato”, ha sottolineato Aprea ai nostri microfoni.