Molto spesso la didattica curricolare viene interrotta per dare spazio ad attività alternative che coinvolgono gli studenti. questo non sempre è gradito dai docenti. L’eccesso dei progetti extracurricolari e la scarsa considerazione del lavoro svolto dai docenti nelle classi è un limite valoriale che incide negativamente nella valutazione degli insegnanti.
I progetti finanziati con i soldi del fondo di Istituto e inseriti nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, i progetti finanziati con i fondi europei, sempre rivolti agli studenti di tutti gli ordini di scuola, i progetti finanziati con i fondi destinati per le scuole che ricadono nelle aree a rischio, non sempre sono graditi ai docenti.
Come abbiamo già scritto in passato, se si tagliassero i progetti extracurricolari e i relativi fondi del MOF e delle progettualità dei programmi operativi nazionali, i docenti potrebbero godere anche di una quattordicesima e la didattica curricolare sarebbe più fluida.
La lamentela più diffusa riguardo i progetti che coinvolgono gli studenti è quella del fatto che gli alunni vengono sottratti alle lezioni e deconcentrati a svolgere i compiti il pomeriggio a casa.
È importante sottolineare che i soldi assegnati ai docenti per l’espletamento dei progetti, essendo salario accessorio, non accrescono i contributi per aumentare l’assegno di quiescenza, mentre se tali soldi venissero canalizzati per aumenti stipendiali dei docenti, questo andrebbe a incidere sull’assegno pensionistico.
Tuttavia bisogna anche dire che i fondi di Istituto sono necessari per il funzionamento di una scuola, ma è convinzione diffusa, che andrebbero usati meglio sotto il profilo della qualità didattica e non sprecati come troppo spesso accade.
Ogni anno sulla base di quello che viene stabilito dai contratti collettivi integrativi nazionali si definisce la ripartizione alle scuole dei finanziamenti, stabilendo i fondi dell’istruzione scolastica art.40, comma 4, lettera a) del CCNL scuola 2016-2018, i fondi delle attività complementari di educazione fisica art.40, comma 4, lettera b) del CCNL scuola 2016-2018, funzioni strumentali art.40, comma 4, lettera c) del CCNL scuola 2016-2018, incarichi specifici art.40, comma 4, lettera d) del CCNL scuola 2016-2018, aree a rischio art.40, comma 4, lettera e) del CCNL scuola 2016-2018, ore eccedenti di sostituzione art.40, comma 4, lettera f) del CCNL scuola 2016-2018, valorizzazione del merito dei docenti (Bonus merito) art.40, comma 4, lettera g) del CCNL scuola 2016-2018, comandati art.86 del CCNL scuola 2006/2009. Il Contratto integrativo del 18 settembre 2019 per l’anno scolastico 2019/2020 ha definito i criteri per la ripartizione alle scuole di 800.860.000,00 euro lordo stato relativi ai fondi suddetti per il miglioramento dell’offerta formativa.
Un’altra lamentela dei docenti, molto diffusa all’interno delle scuole, è il fatto che il lavoro svolto in classe dagli insegnanti non è adeguatamente valorizzato. Il bonus del merito è stato introdotto per valorizzare molto di più l’impegno impiegatizio dei docenti che organizzano il lavoro piuttosto che attribuire un merito al lavoro didattico fatto con gli alunni, nelle classi e nell’orario curricolare.
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