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IL CESP-Rete delle scuole ristrette al Festival dei Due Mondi di Spoleto (6/8 luglio 2023)

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Il percorso compiuto dal CESP-Rete delle scuole ristrette in questi anni ha posto all’attenzione dei ministeri interessati le modalità attraverso le quali istruzione e cultura possono essere la spinta per una qualificata ricollocazione dei detenuti nella società e ha cercato di mettere l’intera collettività nelle condizioni di esserne partecipe, visto che si prepara ad accogliere nuovamente le persone con le quali il legame sociale è stato rescisso a causa della detenzione.

Proprio per dare visibilità a tale sviluppo e condividerne i risultati, la Rete ha inserito il carcere in due importanti appuntamenti, il Salone Internazionale del Libro di Torino (alla sua V edizione) e il Festival dei Due Mondi di Spoleto (alla sua VIII edizione), che hanno avuto il merito di portare di fronte al grande pubblico, il carcere, luogo separato che diviene lo specchio attraverso il quale è necessario che l’intera società passi, se vuole veramente conoscersi (come accaduto quest’anno a maggio al Salone del Libro con il seminario il “carcere e lo specchio”); o di chiamare tutti a riflettere sul “fuori” e il “dentro” del muro che esclude, sulle utopie e distopie che attraversano in lungo e in largo l’arcipelago carcere, come avverrà dal 6 all’8 luglio, a Spoleto, in occasione dell’ottava edizione della Giornata Nazionale del Mondo che non c’è, inserita nel Programma del Festival dei Due Mondi. Il CESP e la Rete, che hanno coorganizzato le due giornate seminariali con la Direzione Regionale musei Umbria e il Museo nazionale del Ducato di Spoleto-Rocca Albornoz, saranno presenti sul palcoscenico di grande rilievo internazionale del Festival dei Due Mondi, in due momenti diversi: nella sezione TEATRO, con la Compagnia #SIneNOmine, Direttore Artistico Giorgio Flamini, in Sogni di una notte di mezza estate, spettacolo liberamente ispirato all’opera di William Shakespeare, dove prendono corpo l’impegno, le emozioni e la passione dei detenuti della media e dell’alta sicurezza della Casa di Reclusione di Maiano, per la prima volta anche con la partecipazione attiva dei detenuti della sezione “protetti” (5-6 luglio presso la CR di Maiano); nella sezione PROGETTI SPECIALI, con Utopie e distopie: un labile confine (7-8 luglio Rocca Albornoz- Spoleto), seminario coordinato da Anna Grazia Stammati, presidente del CESP, nel quale si vuole fare il punto su quell’immaginario utopico di un progetto pubblico e collettivo sul carcere che a tratti rischia di rimanere estraneo dalla quotidianità nella quale tale processo dovrebbe avvenire, tra le eccellenze di ottime prassi e quel confine oltre il quale la società civile resta, come uno straniero al di là di una terra sconosciuta. Il confronto avverrà attraverso due Tavole rotonde (il 7 luglio) nelle quali si confronteranno, da un lato, il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della Toscana e dell’Umbria, i vertici della Casa di Reclusione di Maiano -Spoleto, i Magistrati  dei Tribunali di sorveglianza di Spoleto e di Roma, un rappresentante della Conferenza Nazionale dei Garanti Territoriali; dall’altro una rappresentanza dei dirigenti degli istituti scolastici del territorio, con sezioni nelle carceri, dell’area educativa degli istituti penitenziari, i docenti delle scuole ristrette, i detenuti ed ex detenuti presenti al seminario (che continuano a seguire la Rete anche una volta usciti dal carcere).

Nella giornata conclusiva ci sarà una interlocuzione diretta tra il rappresentante della Conferenza Nazionale dei Garanti Territoriali, Bruno Mellano, gli attori della Compagnia #SIneNOmine, i detenuti presenti che accedono alle misure alternative e i docenti della Rete delle scuole ristrette. Si rifletterà insieme sulle prospettive concrete di attuazione di quel progetto pubblico e collettivo sul carcere e su cosa occorrerebbe fare per passare, finalmente, dalle “Buone prassi” (che dovrebbero costituire il quadro costituzionale di riferimento per l’esercizio complessivo dell’attività trattamentale), a modelli condivisi, generalizzati e applicabili. Tali modelli di riferimento si ritrovano, peraltro, nel Programma nazionale 2023 -Innovazione sociale dei servizi di reinserimento delle persone in esecuzione penale: formazione e lavoro del DAP – Cassa delle Ammende che riprende quanto già previsto con la Circolare DAP -m_dg.DAG.27/07/22.089201.U – emanata il 27 luglio scorso) in cui trovano spazio i progetti presentati dal CESP e dalla Rete in questi anni. Le progettualità, però, rimangono molto spesso in attesa, senza che si riesca ad entrare nel merito delle vere motivazioni dello stallo, per poterne rimuovere le cause. 

Lo stanziamento di 5 milioni di euro dedicati al reinserimento dei detenuti e dei condannati  e quello di 8 milioni di euro per gli istituti penitenziari per ampliare le opportunità di lavoro professionalizzanti per oltre 1.500 detenuti, potrebbero favorirne la diffusione, ma sarebbe necessario un confronto tra le parti per chiarire la distribuzione di tali stanziamenti e la facoltà da parte di ogni singolo istituto, di presentare o non presentare un piano per l’innovazione sociale dei servizi di reinserimento delle persone in esecuzione penale, anche se già in essere, stante la loro congruenza con quanto previsto nel Programma nazionale 2023.

Anna Grazia Stammati presidente CESP

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