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Il Montenegro non fa parte dell’Ue, ma i suoi studenti già la studiano

Per favorire la candidatura d’adesione di un’intera nazione all’Unione europea occorre l’apporto di tutte le istituzioni nazionali. Quindi anche di quelle scolastiche. E ciò sembra proprio accadere in Montenegro, dove a partire dal prossimo anno scolastico, alle elementari e alle medie, gli alunni di tutta la nazione dovranno fare i conti con due materie del tutto nuove di chiaro stampo comunitario.
Significativi i nomi: ”Unione europea” ed “Integrazione europea”. A prendere la decisione però non sono stati i vertici del Governo montenegrino, che ha ufficializzato la propria candidatura all’Ue lo scorso dicembre, ma semplicemente il Provveditorato agli studi di Podgorica. L’istituto scolastico ha anche stabilito i contenuti da trattare per non far trovare impreparate le nuove generazioni con argomenti, situazioni e culture per certi versi molti distanti dalle proprie: i più piccoli (che frequentano la scuola primaria) si confronteranno con i principi dell’Ue, mentre i ragazzi della secondaria inferiore affronteranno l’integrazione europea. 
Una scelta condivisibile visto che, requisiti a parte, il futuro del vecchio Continente deve obbligatoriamente intrecciarsi con quello di un numero sempre maggiore di Stati membri. I tempi di attuazione però non dovrebbero essere molto brevi. Intanto i giovani montenegrini si preparano.

Alessandro Giuliani

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