Il primo PC della storia: ALTAIR 8800, l’oggetto che ha rivoluzionato il mondo

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Il 19 dicembre 1974 nasceva ufficialmente il MITS ALTAIR 8800. Prodotto da un’audace azienda di Albuquerque, la Micro Instrumentation and Telemetry Systems, MITS appunto, questo piccolo computer aveva qualcosa di rivoluzionario. Non si trattava tanto del prezzo molto basso (solo 495 $) o del processore a 2 MHz, Intel 8080 (che per la cronaca era stato inventato pochi anni prima da un fisico italiano, Federico Faggin) quanto piuttosto del concetto alla base di questo oggetto.

Oggi infatti con i suoi 256 byte di memoria RAM (avete capito bene, solo 256 byte!) le sue lucine rosse e levette metalliche, l’Altair 8800 trova spazio solo nei musei dedicati alla rivoluzione digitale e le sue prestazioni farebbero tenerezza, ma il concetto che ne permise la nascita ha cambiato le nostre vite e ha tracciato il destino del nostro mondo. Si tratta infatti del primo microcomputer che dimostrava la fattibilità tecnica e commerciale di piccole macchine che sarebbero potute entrare nelle case di tutti (lo stesso Altair ebbe infatti un buon riscontro di vendite). Stava dunque nascendo l’idea dei Personal computer, dei PC, che da lì a poco avrebbe cambiato le regole del gioco.

Una piccola macchina che consentiva a utenti anche relativamente poco esperti di programmare: l’Altair in questo senso permetteva di programmare con codice binario grazie a un software anch’esso molto innovativo: il BASIC; un sistema che mostrò notevoli potenzialità di sviluppo e che spinse i due informatici che lo avevano ideato a fondare una loro piccola compagnia: la Micro Soft. I due giovani imprenditori si chiamavano Paul Allen e Bill Gates. Capite di cosa stiamo parlando? Delle prime avvisaglie di una gigantesca rivoluzione!

L’Altair 8800 aveva lanciato un segnale forte al mondo: i computer potevano, addirittura dovevano diventare un oggetto personale, presente in ogni casa. Un’idea che oggi può sembrare scontata, perché fa parte della nostra quotidianità, ma che all’epoca era a dir poco lungimirante. Anche negli anni Settanta infatti quasi tutti gli esperti pensavano che i computer sarebbero rimasti in grandi centri di calcolo attrezzati per gestirli e che gli utenti li avrebbero “interpellati” attraverso strumenti già presenti nelle case, come ad esempio i telefoni. Si sarebbe dunque posto un problema a un centralino elettronico e nel giro di pochi secondi una voce metallica avrebbe riportato la soluzione. Nessuno avrebbe visto o utilizzato direttamente i computer, tranne un ristretto numero di “esperti”.

Se nonostante questa storia, non foste ancora convinti del potere innovativo del concetto di Personal computer, provate a fare un gioco: immaginate quale potrebbe essere l’oggetto che cambierà il nostro modo di interagire con l’ecosistema digitale nei prossimi trenta o quarant’anni. Non è facile vero? Ecco: questo vi da la misura del valore dell’intuizione che consegnò l’Altair 8800 e i suoi protagonisti alla storia e che ha segnato la nostra epoca.