La British Medical Association lancia l’allarme: se il Governo non provvederà a smantellare la fitta rete di distributori di bevande, patatine e snacks che imperversano nel Regno Unito, la lotta contro l’obesità dei bambini è destinata a conoscere nuove sconfitte.
Già iniziato qualche mese fa in Francia, il programma di lotta contro il grasso superfluo e pericoloso sbarca adesso sull’altra riva della Manica. I medici inglesi, dalle pagine del Guardian, snocciolano cifre da brivido: sono già circa un milione i giovani sotto i sedici anni considerati obesi e, se non si fa nulla per invertire la tendenza, entro il 2020 si prevede che sarà patologicamente in sovrappeso il 20% dei ragazzi e il 33% delle ragazze. I rischi legati all’obesità sono noti: malattie cardiocircolatorie e dell’apparato scheletrico, diabete, tumori. Il paradosso è evidente.
Da un lato – sostiene la British Medical Association – si moltiplicano le campagne pubblicitarie e i progetti scolastici di prevenzione dell’obesità rivolti ai giovani, dall’altro si lascia che proprio a scuola, dove i ragazzi trascorrono la gran parte della loro giornata, proliferino prodotti che favoriscono l’obesità.
Nell’attesa di vedere esaudite le loro richieste – o forse proprio perché consapevoli che l’obiettivo da raggiungere non è proprio agevole – i medici inglesi chiedono ai produttori di bevande e merendine di ridurre almeno gli zuccheri, il sale e i grassi presenti nei prodotti.
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