Home Attualità Inizio scuola, Giannelli (Anp): “Ottimismo, ma senza distanziamento sarà Dad”

Inizio scuola, Giannelli (Anp): “Ottimismo, ma senza distanziamento sarà Dad”

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Sulla ripartenza a settembre, arrivano le dichiarazioni di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, che a ‘Coffee Break‘ su La7 ha affermato: “Sull’anno scolastico in presenza c’è la ragionevole sicurezza, e ottimismo; rispetto all’anno scorso il vaccino fa la differenza ma dipende tutto se si possa fare a meno del distanziamento. Se così non sarà, il ritorno alla Dad sarà inevitabile”.

Già in altre occasioni, il presidente dell’Anp aveva espresso questa preoccupazione. L’aspetto del distanziamento è infatti fondamentale per poter garantire le lezioni in presenza, ma non in tutte le classi è semplice da rispettare. Da qui il problema delle classi-pollaio, più volte richiamato dai sindacati.

Piano Scuola: modifiche sulle mascherine?

Modifiche in vista per il Piano scuola, sia per iniziativa dello stesso Ministero dell’Istruzione sia su proposta del Ministero della Salute e su richiesta di Comuni e Regioni.

In queste ore la nuova bozza è stata trasmessa alla Conferenza Unificata che dovrà pronunciarsi mercoledì prossimo nel corso di una seduta straordinaria in programma per le ore 13.

Uno dei temi in discussione in queste ore riguarda proprio quello delle mascherine, a proposito delle quali il parere del CTS del 12 luglio diceva che “laddove non sia possibile mantenere il distanziamento fisico per la riapertura delle scuole, resta fondamentale mantenere le altre misure non farmacologiche di prevenzione, ivi incluso l’obbligo di indossare nei locali chiusi mascherine di tipo chirurgico”.

Il Ministero sta pensando a tre tipologie di dispositivo: 1) “tipo di comunità” dove è possibile rispettare il distanziamento; 2) solo di “tipo chirurgico” ove non sia possibile rispettare il distanziamento; 3) di “altro tipo” (evidentemente FFP2 o FFP3) ove previsto dal datore di lavoro sulla base della valutazione del rischio.

In altre parole il Ministero sembra orientato a lasciare alle singole autonomie scolastiche la decisione sul dispositivo da utilizzare, in relazione alle specifiche situazioni esistenti nelle scuole.